Si chiama 'Festival di Saremo", è il concorso più importante della canzone italiana, ma di fatto è molto altro. A confermarlo, stavolta, è Claudio Bisio reduce da un'edizione ricca, come al solito di polemiche derivanti da chiavi di lettura politiche. L'attore e conduttore televisivo ha manifestato a chiare lettere l'intenzione di non ripetere più l'esperienza sanremese, alla luce di un clima che non poteva essere certo paragonato a quello consono per uno spettacolo, ciò che, in realtà, avrebbe dovuto essere. Nella decisione di Bisio pesa anche l'autentica bufera social che si è abbattuta su di lui, fatta di insulti ed accuse di appartenenza Politica al comunismo.

Festival non facile e di transizione

Il "Festival di Sanremo" del 2019 era, già alla vigilia, annunciato come un'edizione destinata a far discutere. Il così detto "Baglioni bis" arrivava in una fase di transizione per la Rai, esattamente nel momento in cui si verificava l'avvicendamento dei vertici aziendali disposto, come ciclicamente accade dal mondo politico. A rendere le cose ancor più complicate ci hanno pensato le parole del direttore artistico e conduttore che, in merito alla gestione delle Ong e dei migranti, aveva manifestato il suo punto di vista polemico rispetto alle strategie messe in atto dal governo, suscitando la reazione stizzita di Matteo Salvini. Eventi che, evidentemente, non hanno contribuito a rasserenare un'atmosfera che è rimasta incandescente, soprattutto dietro le quinte.

E' lo stesso Bisio a raccontare in un'intervista a Repubblica quanto fosse pesante e faticoso lavorare in quelle condizioni. Presupposto che l'avrebbe convinto a promettere alla moglie che mai più rimetterà piede a Sanremo, pur rappresentando una vetrina mediatica a cui ogni artista mira ad arrivare.

Le accuse social a Bisio

A finire sotto la lente d'ingrandimento del pubblico più critico sarebbe stato un duetto con Michelle Hunziker i due creavano "La lega dell'amore", basata su valori come gioia, fratellanza, cuore. La parola lega sarebbe stata vista come una sorta di grimaldello per aprire il dibattito politico, sebbene, come Bisio sottolinea, si trattasse di un qualcosa partorito ben venticinque anni fa. Questo avrebbe avuto come riscontro sui social accuse precise nei confronti di Bisio che avrebbe subito una pioggia di insulti, corredati di epiteti che arrivavano fino a "sporco comunista".