La nuova direzione della Rai, a timone giallo-verde, sembra avere paura del ritorno in televisione del Commissario Montalbano. Specialmente il versante leghista sembra temere i due episodi inediti della serie ispirata ai romanzi di Andrea Camilleri in quanto uno degli episodi tratterà del tema dei migranti.

Si tratta del primo episodio, quello che andrà in onda l'11 febbraio 2019 ed è intitolato "L'altro capo del filo", dove il delitto dell'episodio vedrà come sfondo l'emergenza dei migranti e la messa a disposizione degli agenti di Vigata per aiutarli.

Per quanto la Rai dovrebbe essere indifferente a queste tipologie di influenze, lo scontro politico aspro sul tema migranti, specialmente dopo i casi della Diciotti e della Sea Watch 3, il problema rischia di alterare i programmi e la programmazione della Rai.

Le preoccupazioni della Rai

I piani alti di Viale Mazzini sono terribilmente preoccupati per il fatto che trasmettendo l'episodio del Commissario Montalbano, e trattare in quel modo il problema migranti in un momento politico come questo (le forti politiche anti-immigrazione del governo, il possibile processo a carico di Matteo Salvini, l'opinione pubblica sempre più divisa etc.) potrebbe essere un problema di immagine.

Il problema principale della Rai è non rischiare il possibile effetto boomerang dell'evento televisivo, come successe con le dichiarazioni di Claudio Baglioni, anche perché si tratterà di un episodio molto forte sul tema migranti.

Non a caso lo stesso Carlo Degli Esposti (il produttore di Montalbano) dichiarò che in quella puntata era sintetizzato il pensiero di Andrea Camilleri sui migranti, un Camilleri che aveva già fatto preoccupare Viale Mazzini parlando, da Fabio Fazio, di "Politica nazista" nei confronti dei migranti.

La soluzione della Rai: uno speciale di Porta a Porta

La soluzione della Rai, per controbilanciare la proposta televisiva ed evitare così le critiche, sarebbe quella di non far andare in onda la puntata di "Che Fuori Tempo Che Fa" in contemporanea con Montalbano, ma sostituirla con una puntata speciale di "Porta a Porta", incentrata sulle Elezioni Regionali in Abruzzo.

Si tratterebbe di una mossa per "distrarre" l'opinione pubblica e ottenere due risultati: evitare le critiche mostrando che si occupano anche di cosa accade in Italia, e non solo dei migranti, e, contemporaneamente, deviare subito il dibattito politico sulle elezioni regionali.