Negli ultimi anni il numero delle persone che si affidano al web per comprare i biglietti aerei è costantemente aumentato, anche perché in questo modo è possibile risparmiare, eliminando i costi di intermediazione delle agenzie di viaggio, con un sensibile risparmio sulle tariffe. Ma anche acquistando in rete talvolta le sorprese non mancano, ed il prezzo finale corrisposto può risultare più alto di quello proposto inizialmente. E' quanto è accaduto a chi si è rivolto ad alcune compagnie, che per queste pratiche sono finite nel mirinodell'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Le regole per le compagnie aeree

Le compagnie aeree devono riportare fin dall'inizio il prezzo finale del titolo di viaggio, includendo nella tariffa proposta all'utente le tasse aeroportuali, i costi del servizio e altri eventuali oneri, inoltrenon è legittimo pretendere commissioni in base al metodo di pagamento prescelto, penalizzando per esempio chi decide di pagare con carta di credito. La violazione di queste regole configura una "pratica commerciale scorretta", ed è pertanto sanzionabile.

Norwegian Air e Blue Air sanzionate dall'Autority

L'AGCM ha fatto chiarezza in materia condannando le compagnie Blue Air e Norwegian Air per non aver rispettato le normative. La prima è stata sanzionata perché quando l'utente aveva scelto una soluzione di volo ad un determinato prezzo, solo nelle fasi successive della prenotazione venivano aggiuntialla tariffa ulteriori costi, presentati con la voce "altre tasse", che facevano lievitare il prezzo inizialmente proposto.

Norwegian Air invece è stata sanzionata perché esigeva costi aggiuntivi dagli acquirenti che decidevano di saldare il conto con la carta di credito.

Secondo l'AGCM mostrare inizialmente tariffe più basse per invogliare all'acquisto e aggiungere in seguito ulteriori costi o supplementi confonde le idee all'acquirente e induce in errore.

Ed è per questo che aggiungere nelle fasi successive della prenotazione costi non palesati sin dall'inizio come disposto dal Codice del Consumo rappresenta a tutti gli effetti una "pratica commerciale scorretta".