Interessante la storia di Robyn Davidson, una donna che, esattamente 40 anni fa, intraprese un viaggio molto particolare, raccontato poi nel libro autobiografico e successivamente anche nel film "Tracks". Robyn decise di raccontare la sua Avventura senza filtri particolari, evidenziando le grandi difficoltà che le si presentarono davanti, ma chiarendo un punto quasi fondamentale, ovvero che qualsiasi donna può tuffarsi in un'avventura estrema, perché il viaggio non appartiene solamente agli uomini e di conseguenza non discrimina nessuno.

Ma partiamo con ordine: Robyn Davidson nasce nel 1950 in Australia.

Vive un'infanzia poco serena a causa di una serie di problemi che tormentavano i genitori. All'età di soli 11 anni, la madre se ne andò suicidandosi e lei fu praticamente costretta a trasferirsi dalla sorella di suo padre. Iniziò poi a frequentare un liceo per sole ragazze e riuscì a diplomarsi con il massimo dei voti. Ciò nonostante decise di rifiutare una borsa di studio in musica che gli era stata offerta, per trasferirsi nella città di Brisbane, con l'obiettivo di lasciarsi alle spalle il suo difficile passato. Qui condivideva la casa con un biologo, un uomo che le fece capire l'immensità e la bellezza della natura in tutte le sue forme. Colpita da questo mondo, Robyn cominciò a studiare zoologia, appassionandosi fin da subito in particolare ai cammelli.

"A 25 anni ho lasciato i miei studi di lingua e cultura giapponese all'università di Brisbane per trasferirmi ad Alice Springs. In mente avevo solamente una cosa: fare una spedizione solitaria da Alice Springs fino all'Oceano Indiano, percorrendo una distanza di 2.700 km", disse la donna.

Ed è proprio qui che ritorna protagonista il cammello citato poco fa.

Percorrere il deserto australiano a piedi era impossibile e si doveva avere a disposizione un mezzo di trasporto. Proprio per questo la donna decise di fare questo viaggio in sella ad un cammello. Robyn cominciò così ad organizzarsi, imparando a cavalcare questi animali e a curarli. Grazie a dei piccoli lavori e ad un supporto economico da parte della National Geographic Society, la donna fu in grado di poter comprare quattro cammelli poté finalmente partire.

A fargli compagnia c'era anche il suo cane: da sottolineare come nessun essere umano interagì con lei in questa esperienza, a parte il fotografo Rick Smolan. Visse il tutto come un'avventura, nella quale non ebbe paura di niente. Nuotò nuda nei fiumi, si cibò di vermi, percorse a piedi o in sella tutti i tipi di deserti e, alla fine, dopo più di sei mesi di vita selvaggia, riuscì finalmente a raggiungere l'Oceano Indiano.