Anche la Rai scopre la Kolymbethra, il giardino della Valle dei Templi ad Agrigento.

Durante una recente puntata della trasmissione d’informazione “Geo”, su Rai Uno, Marco Magnifico, il Vice Presidente Nazionale del FAI, il Fondo Italiano per l’Ambiente ha raccontato in un ampio servizio come ha conosciuto ed ha deciso di salvare l’antico giardino della magna Grecia.

Grazie all’incontro con l’agronomo agrigentino Peppe Lo Pilato, il Fai ha scoperto che, nel cuore della Valle dei Templi, il giardino che aveva suscitato l’ammirazione dello storico Diodoro Siculo era da secoli abbandonato.

Così dopo un sopralluogo venne deciso di salvare questo angolo paradisiaco della Sicilia ed oggi è uno dei siti più visitati della Valle dei Templi.

Lo troviamo all’estremità occidentale della collina dei templi, presso il tempio dei Dioscuri e tra questa estremità e il costone roccioso su cui sorge si trova il tempio di Vulcano.

Lungo un antico sentiero in discesa, si arriva ad una valle profonda e ricca d’acqua, perché qui sbocca l’ipogeo, realizzato dall’ingegnere agrigentino Feace nel V secolo avanti Cristo per portavi l’acqua dalla Rupe Atenea, l’acropoli agrigentina, sino alla città. Realizzando cosi una grande piscina in cui confluivano i canali della lunga e complessa rete di condotti d’acqua.

Per lo storico Diodoro Siculo era un paradiso terrestre

Racconta Diodoro Siculo (XI, 25) che molte opere di pubblica utilità vennero realizzate ad Akragas e vennero impiegati i prigionieri cartaginesi catturati con la vittoria battaglia di Imera. E tra tali opere vi fu anche un sistema di canali sotterranei, detti “feaci” perché costruiti sotto la direzione di Feace.

Erano funzionali al deflusso delle acque della città, allora molto popolata.

Contestualmente fu costruita una vasca del perimetro di 7 stadi, profonda 20 braccia, secondo Diodoro. In essa confluivano le acque a valle: tale piscina, detta Kolymbetra, divenne anche un famoso vivaio di pesci, con molti cigni e altri volatili. Un luogo molto ammirato e apprezzato per molti secoli, ma che in seguito venne trascurato e si ricolmò di terra.

Finalmente, come racconta il vice presidente del Fai, poco più di trent’anni fa il sito venne affidato al fondo per l’ambiente e si effettuarono le operazioni di pulizia, in collaborazione con la Soprintendenza di Agrigento.

Grazie a tali lavori, divennero ben visibili le opere di canalizzazione ai piedi delle ripide pareti di roccia, insieme alle bocche di numerosi canali dell’acquedotto che si aprono nelle pareti a strapiombo lungo l’intero perimetro della piscina akragantina e che vi giungono dopo avere attraversato dalla Rupe Atenea la città.

Grazie a questa generosa sorgente d’acqua sono rinati i colori e i sapori di questo gioiello agricolo e dell'Archeologia greca. Olivi secolari che già vi prosperavano generosi e i profumati gli agrumi siciliani impreziosiscono la Valle dei Templi.

Agrumeti, uliveti, palme... Delizie della macchia mediterranea che incantano i turisti

Un luogo di delizie dove i volontari del Fai hanno coltivano anche prodotti mandorle, zagare, prodotti di un curatissimo orto. Fanno da cornice anche una serie piante tipiche della macchia mediterranea. Uno dei percorsi proposti porta infatti in una zona con vegetazione ripariale, con piante idrofile come il ricino e la canna comune; sino ad arrivare in una zona con vegetazione rupestre dove scopriamo la palma nana, il cappero e la ginestrella comune.

Di recente, grazie ad una associazione locale di speleologi, viene organizzata settimanalmente l'apertura al pubblico degli ipogei. I turisti vengono guidati sin dentro le strutture cunicolari scavate sotto l'antico centro di Akragas, ipogei realizzati per il fabbisogno di acqua, immagazzinare derrate alimentari, e come cave di conci di calcarenite.

Il nuovo percorso ipogeo nel Giardino della Kolymbethra è di facile percorribilità. Si sviluppa nel sottosuolo per una lunghezza di circa 185 metri che si percorrono in tutta sicurezza, accompagnati da uno speleologo e una guida esperta, che guidano il pubblico alla scoperta dell'antica Kolymbethra sotterranea e dei suoi suggestivi significati storici e culturali.

I turisti vi arrivano dall’ingresso nell’area del tempio di Giove e, dopo aver raggiunto il tempio dei Dioscuri, imboccano un antico sentiero. Ma grazie all’associazione Ferrovie Kaos, in alcune domeniche dell’anno vi possono arrivare usando un trenino storico che parte dalla Stazione centrale di Agrigento e lascia i passeggeri alla fermata al tempio di Vulcano.

Durante l'estate in particolare il giardino ospita eventi culturali, musicali ed artistici di grande interesse.