Secondo lo studio di Michael Hippke dell'Istituto di Analisi dei dati in Neukichen-Vluyn in Germania e John Learned della University of Hawaii di Manoa, i radio-bursts rilevati per la prima volta nel 2001, sono tutti multipli interi dello stesso numero: 187,5. Learned ha affermato "Gli astronomi che hanno ricevuto questi segnali non li hanno mai visti prima, e neanch'io li capisco".

Nessuno sa cosa siano

Nessuno sa che cosa provochi queste raffiche veloci di segnali radio, note come FRBs (Fast Radio Bursts). Durano solamente pochi millisecondi, e solo una volta sono stati ascoltati in diretta (dal Parkes Telescope in Australia lo scorso anno).

Sebbene questi burst rilascino moltissima energia in pochi millisecondi, all'incirca come quella del Sole in un mese, la loro brevità indica che la fonte debba essere piccola, con stime che ipotizzano alcune centinaia di chilometri al massimo.

I ricercatori usano misure di dispersione che registrano la quantità di "space gunk" (porcheria spaziale) attraverso la quale è passata una Frb, per stimare la distanza della sua origine. Ad esempio, una Frb a bassa frequenza avrà un gunk maggiore, e questo indica un viaggio più lungo, mentre una Frb ad alta frequenza sarà più pulita, rilevando una maggiore vicinanza alla Terra.

Multipli interi di 187,5

Il fatto che tutte le misure di dispersione delle Frb siano multipli interi di 187,5, secondo Hippke e Learned, hanno 5 probabilità su 1000 di essere una coincidenza.

Le misure di dispersione indicano anche che la loro origine si trovi relativamente vicino alla Terra, ma probabilmente non all'interno della nostra galassia. Ci sono numerose teorie sulla provenienza di queste esplosioni. La prima speculazione è quella che i messaggi provengano da una intelligenza extraterrestre. Per la comunità scientifica, comunque, questa teoria non regge molto, e rimane l'ultima risorsa dopo aver esaurito tutte le altre.

"Pensiamo che questi treni di impulsi derivino probabilmente da qualche processo molto energico come una raffica di energia elettromagnetica proveniente da una stella di neutroni, rilasciata quando due stelle di neutroni si fondono", come spiegato dalla prof. Maura McLaughlin della West Virginia University Center for Astrophysics .

"La cosa che pensa la gente è che questi segnali provengano da ET, ma la correlazione è destinata a sparire non appena avremo più dati su cui lavorare".

L'ipotesi ET come ultima risorsa

Anche Learned è dubbioso riguardo la fonte aliena, anzi ritiene addirittura che l'origine possa essere terrestre, secondo alcuni modelli delle misure di dispersione. Per il momento è questa la strada che stanno battendo, magari ipotizzando come fonte un satellite segreto del Governo americano, ma è pronto a rivolgersi ad una interpretazione intelligente extraterrestre una volta che tutte le altre possibilità saranno eliminate.

McLaughlin invece crede che non ci sia modo perché le Frb possano essere messaggi con origine tecnologica, in quanto i segnali sono a banda larghissima ed emessi con un ampio intervallo di frequenze radio: "Ci vorrebbe troppa energia perché una civiltà aliena possa produrre queste esplosioni. Avrebbero bisogno di sfruttare l'energia di molti, troppi soli, e non c'è alcun reale vantaggio ad inviare una comunicazione su una tale larghezza di banda".