Le incognite di questo assassinio avvenuto al Collatino, un quartiere della provincia romana, sembrano essere state svelate dalle ultime interrogazioni eseguite davanti al pm Francesco Scavo; questi approfondimenti favoriscono il passaggio ai dubbi e ai misteri sul perché di questo crimine premeditato, che i ragazzi hanno svelato essere nei loro intenti da molto tempo. Le impressioni alle confessioni,sopratutto quelle del 29enne Manuel Foffo, portano alla conferma sulla cosciente follia omicida di una decisione maturata e fortemente voluta, diventata con il tempo la semplice banalità, come desiderare un bicchiere di vino o una sigaretta fumata in compagnia.

Lo stesso pm stenta a credere alla confessione del ragazzo che confreddalucidità racconta la sua versione dei fatti accaduti la notte, e più tardi resta incredulo quando il suo avvocato gli rivela che il suo assistito, in un momento di triste raccoglimento, gli ha confidato: "Ho fatto una cosa terribile. Mi sento morto dentro". Peccato per la vittima che non ci sia stata prima questa lucida osservazione.

Un destino segnato

Luca Varani è stato vittima della roulette del destino che per il macabro gioco della violenza ne aveva deciso la morte. Così il ragazzo è stato scelto per caso dai due assassini, unico ad aver accettato l'invito tra la lista delle ventitre persone contattate via sms, per passare in 'felice' compagnia un 'festino' tra lo sballo dell'alcol e una 'sniffata' di cocaina.

Alla 'festa', i due assassini erano già in 'quel mondo' che annebbia il cervello e che spinge a fare della violenza l'assoluta banalità di un momento. Allo scopo di avere la vittima in pugno, gli hanno offerto una bevanda in cui era stato sciolto un farmaco che l'ha fatto star male e ne ha annientato la volontà. La richiesta di farsi una doccia per 'averlo' pulito alla loro 'mercè', è stato il momento in cui il farmaco ha iniziato a fare il suo effetto, dopodiché vedendolo indifeso hanno inveito sulla sua persona con la fredda e assoluta certezza dell'esito finale che avrebbe preso la serata, in cui, con fredda determinazione era stata decisa la sua morte.

Bestie allo sbando

Il racconto rivela che il ragazzo 23enne non è mai stato in grado di reagire alla violenza dei due assassini, e nella ferocia che solo le menti annebbiate dal mix di droga e alcol possono scatenare, hanno proseguito le torture martoriando il corpo di Luca Varani con molteplici pugnalate e infinite martellate.

Nel condominio nessuno si è accorto di niente e il ragazzo non è mai stato sentito urlare dai vicini dell'appartamento in cui si stava compiendo il crimine. Questo è spiegato in seguito perché, al fine di non permettergli di urlare, gli sono stati inferti dei colpi alla gola per recidergli le corde vocali. 1500 euro di cocaina sono serviti ad annullare le menti degli assassini che hanno proseguito per tutta la serata di venerdì fino a notte inoltrata, e quando ormai il destino di Luca si era compiuto, il sonno li ha accolti, uno sul divano del salotto e l'altro accanto al cadavere nudo del ragazzo riverso per terra.

Infinite le telefonate della madre che probabilmente aveva intuito che qualcosa non andava; nessuno degli amici lo aveva visto e proprio il telefono che non rispondeva alle chiamate era quello di uno degli assassini del figlio. Manuel Foffo e Marco Prato saranno ancora interrogati dal pm che chiederà una perizia psichiatrica per i due assassini del Collatino.