Concesso ad Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, il Rito Abbreviato per il processo relativo alla scomparsa della moglie Roberta Ragusa avvenuto a Giuliano Terme, nel pisano, nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012. Le prossime udienze del processo si svolgeranno il 2 dicembre per la discussione e il 21 per le repliche e la sentenza.
Le ipotesi di condanna
Il rito abbreviato consentirà a Logli di evitare, in prima istanza, un processo davanti alla Corte di Assise composta da due giudici togati e sei popolari. Nemmeno in Corte di Assise, comunque, il Logli rischierebbe una condanna all’ergastolo: non sussiste infatti l'aggravante della premeditazione, ma solamente quella della stretta parentela con della vittima.
In questo quadro Antonio Logli potrebbe subire al massimo una condanna a trenta anni di carcere, che passerebbero immediatamente a venti, grazie al rito abbreviato.
Ricordiamo che la Corte di Cassazione ha puntigliosamente fatto a pezzi ogni argomentazione della sentenza del giudice Giuseppe Laghezza, che il 6 marzo 2015 aveva consentito a Logli di essere prosciolto dall'accusa di aver ucciso la moglie e di averne distrutto il cadavere. La sentenza della Cassazione avrà certamente una pesante influenza su quanto sarà chiamato a decidere il nuovo giudice circa le sorti del Logli.
Nuove indagini?
L’avvocato di Logli, Cavani, smentisce l’esistenza di un’inchiesta bis, di cui si parla insistentemente in questi giorni, il giudice affronterà solo un riesame degli atti.
Anche i figli, soprattutto il maggiorenne Daniele, non saranno ulteriormente sentiti dal Giudice. Quello che è certo è che qualunque eventuale elemento emerso dal marzo 2015 ad oggi non può essere inserito nell'incartamento e valutato.
Per Nicodemo Gentile, avvocato e presidente dell’associazione Penelope che si occupa di delitti sulle donne, e ha seguito diversi processi famosi negli ultimi anni, la colpevolezza di Logli è certa e in merito a questo ha rilasciato una dichiarazione: 'La sentenza di condanna a 27 anni di padre Graziano per la morte di Guerrina Piscaglia afferma un principio che può valere anche nel processo Logli'.