Roma. Nella serata di mercoledì 20 settembre, un cittadino eritreo di 30 anni è stato prima avvicinato da un'auto con 4 passeggeri a bordo, poi insultato con toni dispregiativi e, in seguito, picchiato nei pressi di via Grotta di Gregna, mentre stava rientrando al presidio di via del Frantoio. In seguito alle ferite riportate, la vittima potrebbe essere sottoposta ad intervento chirurgico.
Il presidente della Croce Rossa di Roma, Debora Diodati, ha espresso la sua indignazione per le violenze esercitate sul giovane, chiedendo chiarezza su quanto accaduto.
L'aggressione è stata riportata dalla vittima ai poliziotti nel pronto soccorso, mentre gli operatori della Cri si prendevano cura di lui.
Seconda aggressione in poche settimane
Questa è la seconda aggressione nel giro di poche settimane che si registra nei confronti dei migranti del centro di accoglienza di via Del Frantoio, nei pressi del Tiburtino III. Il primo caso è avvenuto una ventina di giorni fa, quando si verificò una rissa che vide coinvolti diversi residenti del quartiere, infuriati in seguito ad un presunto lancio di sassi da parte di un migrante eritreo verso dei ragazzi della zona che si trovavano nei pressi del centro di accoglienza della Croce Rossa. L'uomo venne raggiunto da una coltellata alla schiena in seguito ai tafferugli scatenati da una folla di circa cinquanta persone infuriate per quanto accaduto ai loro ragazzi.
Dopo quell'increscioso episodio, la Procura di Roma aprì un'indagine con ipotesi di tentato omicidio. L'inchiesta fu affidata al Pm Alberto Galanti.
Le manifestazioni di Casapound e di Anpi
Da diversi mesi, ormai, la zona di via Del Frantoio è diventata teatro di scontri e tensioni. Nel mese di giugno, alcuni membri di Casapound manifestarono in Piazza Santa Maria del Soccorso, chiedendo la chiusura del centro di accoglienza, oggetto di bando per i progetti Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Inoltre era previsto l'approdo, nel quartiere, dell'associazione umanitaria "Save The Children".
Mauro Antonini, responsabile politico per il Lazio di Casapound Italia, dichiarò che si sarebbe battuto per non far entrare l'agenzia umanitaria che assiste i migranti di giovanissima età nei locali del presidio.
Contemporaneamente, ad un chilometro di distanza, in via della Vanga, esponenti dell'Anpi e di Rifondazione Comunista manifestarono a favore dello "Ius soli" e contro la disoccupazione, l'abbandono scolastico, l'assenza di servizi e l'emergenza abitativa.
In quell'occasione spiegarono che tutte le problematiche attualmente esistenti non sono di certo causate dai migranti, i quali chiedono soltanto un rifugio dalle terre native, teatro di sanguinose guerre.