Giungono importanti novità in merito al caso pensioni lavoratori precoci: un emendamento presentato alla riforma della PA ed incentrato sul prepensionamento statali prevede infatti che venga accordato a tutti i lavoratori il diritto di accedere al pensionamento senza penalizzazioni raggiunti i 62 anni d’età a patto che siano stati maturati i requisiti previsti per l’accesso alla pensione anticipata (41 e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini). La manovra è stata ratificata grazie alla cancellazione delle decurtazioni economiche previste dalla legge Fornero e all’elisione dell’espressione ‘prestazione effettiva di lavoro’.

Come sottolineato anche dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, in particolare il primo passaggio risulta importante per il caso Pensioni lavoratori precoci, categoria più volta ‘massacrata’ dalle decurtazioni previste per chi accede al pensionamento prima dei termini. Certo la manovra non risolve di per se il caso di una categoria comunque in profonda difficoltà per via dell’innalzamento dell’età pensionabile e del fatto che in molti maturano i requisiti previsti per la pensione anticipata molto prima del compimento dei 62 anni. Facciamo il punto della situazione.

Pensioni lavoratori precoci, riforma PA cancella penalizzazioni previste da legge Fornero: ok ad uscita a quota 62 anni



Come accennato in apertura, un emendamento presentato in riferimento alla riforma della PA prevede la cancellazione delle decurtazioni economiche previste dalla legge Fornero per chi accede al pensionamento raggiunti i 62 anni d’età: il tutto si è reso possibile grazie all’eliminazione della dicitura ‘prestazione effettiva di lavoro’, ecco che una volta approvata la riforma della PA, ai fini della maturazione dei requisiti previsti per la pensione di anzianità o anticipata (su elencati) sarà conteggiato l’intero arco di vita lavorativa, compresi i giorni di sciopero, congedo matrimoniale, maternità e simili. Come sottolineato anche dal presidente Damiano, la manovra interessa anche i lavoratori precoci: ‘Nel Decreto sulla PA ci sono due importanti misure di correzione del sistema previdenziale targato Fornero - ha esordito Damiano parlando di previdenza e pensioni lavoratori precoci - la prima riguarda Quota 96 degli insegnanti […] la seconda, relativa alla eliminazione delle penalizzazioni a carico di coloro che vanno in pensione di anzianità prima dei 62 anni: una vera e propria vessazione a carico dei lavoratori precoci’. La manovra si carica dunque di risvolti positivi anche per il caso pensioni lavoratori precoci, ma in molti rimangono ancora fuori dal raggio d’azione di questo provvedimento: la gran parte dei cosiddetti precoci ha infatti iniziato a lavorare a 15 o 16 anni, ecco che i requisiti di accesso alla pensione anticipata o di anzianità vengono ad essere maturati a quota 56 o 57 anni: per loro il ‘piano’ di decurtazioni economiche rimane purtroppo immutato. Come intervenire allora per risolvere definitivamente il caso pensioni lavoratori precoci?

Pensioni lavoratori precoci, riforma PA potrebbe aver aperto una breccia: proposta Damiano la chiave



La proposta più valida da questo punto di vista è quella presentata dallo stesso presidente della Commissione Lavoro: pensionamento a 62 anni più 35 di contributi o 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Questa seconda ipotesi sarebbe certamente la più favorevole in vista della risoluzione del caso pensioni lavoratori precoci: pensionamento a 41 anni di contributi senza penalizzazioni e a prescindere dall’età anagrafica alla quale si matura il requisito contributivo. La misura targata Damiano sconta però costi elevatissimi, oltre 40 miliardi secondo l’INPS; l’auspicio è che la riforma della PA abbia comunque aperto una breccia che Damiano possa sfruttare per sostenere con maggiore ‘potere contrattuale’ la propria proposta. E Voi cosa ne pensate? Credete che la cancellazione delle penalizzazioni per chi accede al pensionamento a 62 anni possa aiutare Damiano nel percorso di ‘accettazione’ della propria proposta di legge? Siete soddisfatti delle novità pensionistiche introdotte dalla riforma della PA? Dateci il vostro parere commentando l’articolo qui sotto!