Ancora una volta l'Europa condanna l'Italia sulla questione dei precari storici della Scuola che secondo l'avvocato della Corte di Giustizia Europea devono essere assunti in ruolo altrimenti l'Italia potrebbe incorrere in una sanzione pesante. Ancora una volta le scelte dei governi passati, di chi ha creato un così grosso numero di precari, ma ancor di più di chi li ha lasciati senza lavoro dopo anni e anni di servizio a tempo determinato, potrebbero ripercuotersi sulle tasche degli italiani, perchè alla mancata assunzione con cui si incorre alla violazione di una direttiva europea del 2001 non è stato posto rimedio.
Lo Stato italiano sarà multato per non aver applicato la sentenza e non aver proceduto all'immissione in ruolo dei precari abilitati con 3 anni di servizio svolto, se nel frattempo non correrà ai ripari. I precedenti governi hanno driblato la normativa europea togliendo molti posti di lavoro eliminando moduli, col decentramento e con la riduzione degli organici e tutt'oggi ancora nulla è stato deciso. Il parere a riguardo dell'avvocato della Corte di Giustizia europea eppure è chiaro a favore dei precari.
L'Anief ha dato la notizia comunicando quanto sostiene l'avvocato Maciej Szpunar che ha ribadito che la reiterazione dei contratti a tempo determinato che non danno certezza e che mantiene precari a vita è una violazione di norme comunitarie europee, che tra l'altro sono state accolte nel nostro paese dal lontano 2001. I precari vanno assunti, rimane solo da aspettare la sentenza definitiva di autunno e poi si dovrà aspettare la decisione dei giudici italiani, che però non potranno scavalcare la sentenza europea.
L'Anief parla chiaro a riguardo lo Stato italiano deve ottemperare alle richieste europee altrimenti incorrerebbe in sanzioni fino a 4 miliardi di euro, qualora continui a non rispettare le norme europee, la sentenza si ripercuoterà su i contribuenti che dovrebbero pagare di loro tasca l'ammanco per coprire questo debito ulteriore delle casse statali.
Così mentre il governo ha pure proprosto la cancellazione delle graduatorie d'istituto, cioè quasi 300mila supplenti, il giudice europeo dà parere positivo sul ricorso per l'assunzione dei supplenti con servizio di non meno di 36 mesi.
Secondo le previsioni in tanti potrebbero realizzare il sogno di una cattedra ma per coloro che gli organici attuali non permetteranno di avere quest'anno il ruolo cosa succederà?
La scusa dell'assenza di posti per assumere il personale ritarderà per molti il diritto un tempo rivendicabile. A richiedere l'intervento della Corte di giustizia europea sono stati il giudice del lavoro di Napoli, poi a seguire molti altri e anche la stessa Corte costituzionale. La normativa italiana non combatterebbe l'abuso dei contratti a tempo determinato nella scuola e al supplente viene assegnata una cattedra vacante (senza un titolare). Così 125mila precari storici - 100mila insegnanti e 25mila Ata - sono in attesa di questa sentenza risolutiva.