Giungono importantissime novità in merito alla riforma della Scuola 2014: il piano presentato dal duo Giannini-MIUR continua a far discutere, ma a tenere banco in queste ore sono le clamorose dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario di Stato all’Istruzione, Roberto Reggi, che ha smentito categoricamente la possibilità di incrementare le ore di lavoro settimanali dei docenti sino alla soglia delle ormai famose 36 ore.
La riforma della Scuola 2014 sta anche generando un acerrimo scontro tra l’ANIEF e il MIUR nella persona dello stesso Reggi, con l’associazione ad aver acconsentito ad aprire il tavolo delle trattative a patto che il contratto dei docenti venga rinnovato con conseguente incremento degli stipendi.
Riforma Scuola 2014, piano Giannini-MIUR: Reggi smentisce il passaggio alle 36 ore
Come accennato in apertura, a tenere banco per quel che concerne la prossima riforma della Scuola 2014 sono le dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario Reggi: ‘Mai mi sono sognato di dire di aumentare il tempo dell'insegnamento scolastico: so bene cosa vuol dire stare in trincea con gli alunni. Quello delle 36 ore è solo il limite massimo da considerare per ogni insegnante. Non di certo un obbligo per tutti’.
Il dietro front di Reggi è davvero figlio di un fraintendimento o è piuttosto da considerarsi come una contro mossa susseguente alle aspre polemiche innescate dalla misura? Difficile a dirsi, ma il secondo scenario appare tutt’altro che improbabile.
'A fianco alle 18 ore - ha proseguito Reggi parlando di riforma Scuola 2014 e del programma Giannini-MIUR - devi avere del tempo e delle opportunità di formazione permanente garantite. Chiediamo ai sindacati di venirci incontro’.
Clamorosamente scavalcati nel momento di allestimento della manovra, i sindacati tornano dunque a ricoprire il loro ruolo di mediazione e rappresentazione delle istanze dei lavoratori per volontà degli stessi vertici istituzionali; il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, si è già detto disposto ad intavolare un dialogo serio e costruttivo riguardo la riforma della Scuola 2014 e il programma stilato da Giannini e dal MIUR, il tutto perà ad una sola condizione.
Riforma Scuola 2014, presidente ANIEF: ‘Rinnoviamo il contratto ed alziamo gli stipendi, poi si può parlare’
In risposta all’appello di Reggi, il presidente dell’ANIEF Marcello Pacifico si è detto disposto a dialogare sui punti più critici della riforma della Scuola 2014 ma ad una sola condizione: 'Occorre allineare gli stipendi di tutto il personale della Scuola, ormai fermi da cinque anni. Oggi un docente della scuola superiore va in pensione con 8mila euro in meno rispetto ad un collega dell’area Ocde che corrisponde ad un 30% in meno. Successivamente a questo - ha concluso Pacifico - saremo di certo disponibili e parlare di merito ed indennità integrative’.
Francamente, il ragionamento di Pacifico è inattaccabile; da mesi si parla di un adeguamento degli stipendi dei docenti, ma sin qui alle dichiarazioni di intenti arrivate da Renzi e Giannini non ha fatto seguito alcun provvedimento concreto.
Ecco che i Sindacati hanno preso la palla al balzo sfruttando la manovra relativa alla riforma della Scuola 2014 per riproporre uno dei temi più delicati tra quelli connessi all’attuale status del sistema di docenza italiano. Staremo a vedere, l’auspicio è che le trattative possano portare a risultati concreti.
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