Prosegue incessantemente il dibattito in tema di pensioni 2014: i numerosi provvedimenti di matrice previdenziale contenuti nel decreto PA rischiano infatti di saltare per via della ‘mancanza di adeguate coperture economiche’, con buona pace di quanti avevano sperato nel tanto agognato cambio di rotta. A rischio deriva in particolare le manovre su Quota 96 e pensione anticipata, con la Ragioneria e il MEF a contestare sia la misura attinente al pensionamento d’ufficio sia quella relativa alla cancellazione delle penalizzazioni per chi accede alla pensione anticipata raggiunti i 62 anni d’età.

‘Mancano i soldi’ sembra essere la frase del giorno: non solo il MEF ma anche il premier Renzi ha infatti utilizzato la stessa espressione per sottolineare come al momento ‘non è possibile garantire l’estensione del bonus da 80 euro a pensionati e partite IVA’. Due dietro front pesanti, che ripropongono il problema di una politica malata che prima promette e poi non mantiene. Facciamo allora il punto sulle novità in tema di Pensioni 2014, pensione anticipata e bonus 80 euro: le ammissioni di Renzi e Ragioneria di Stato fanno riflettere.

Pensioni 2014, pensione anticipata a 62 anni senza penalizzazioni e pensionamento d’ufficio: la Ragioneria di Stato, ‘Non ci sono i soldi’



Come accennato in apertura, il fronte pensioni 2014 è stato di recente interessato dal pesante pronunciamento emesso dalla Ragioneria di Stato: l’organo contabile contesta le coperture economiche rinvenute non solo per il caso dei Quota 96 ma anche per le manovre sulla pensione anticipata. Al centro del ciclone le misure relative al pensionamento d’ufficio fissato a 62 anni (65 anni per medici ospedalieri e 68 per medici primari e professori universitari) e alla pensione anticipata fissata a 62 anni senza le penalizzazioni previste dalla riforma Fornero: proprio adesso che il vento sembrava spirare in una nuova direzione, proprio adesso che la stessa riforma Fornero sembrava abbondantemente superata giunge dunque un pesante dietro front. Cosa accadrà di qui in avanti è difficile a dirsi: le misure su pensione anticipata e pensionamento d’ufficio fanno parte integrante del capitolo previdenziale attinente le pensioni 2014 inserito all’interno del decreto PA. La stessa riforma della PA è al momento ferma in Commissione Affari Costituzionali dove verrà valutata e votata a partire dalle 15.00 di oggi (non è l’unico provvedimento fermo in Commissione, ma le votazioni inizieranno per tutti a partire dal pomeriggio). Il ministro Madia, primo firmatario del decreto PA, ha sottolineto che ‘i rilievi sono seri’ e che bisogna trovare una soluzione con la Commissione Bilancio del Senato, l’organo contabile di Palazzo Madama chiamato a giudicare gli aspetti economici connessi alla riforma PA e dunque ai capitoli previdenziali ivi contenuti attinenti le pensioni 2014. Adesso bisogna solo attendere, vi terremo aggiornati.

Pensioni 2014, bonus 80 euro: Renzi, ‘Non posso garantirne l’estensione a pensionati e partite IVA’



Un altro pesante no di matrice economica per le pensioni 2014 giunge poi da Renzi: ‘Al momento non posso garantire l’estensione del bonus da 80 euro a pensionati e partite IVA’. Immediate le repliche, con la CGIL e la Lega Nord a parlare di ‘ennesime promesse non mantenute’ e di ‘pazienza giunta al limite’. Il problema è sempre lo stesso: mancano i soldi, o quanto meno i pochi che ci sono li si vuole investire in altro. A questo riguardo vorremmo conoscere il Vostro parere: come giudicate i no di Renzi e Ragioneria di Stato? Credete davvero che il governo non abbia denaro sufficiente o pensate semplicemente ad una precisa volontà politica che mira ad impiegare altrove questi fondi? Dateci il Vostro giudizio commentando l’articolo qui sotto!