Ha suscitato scalpore un articolopubblicato su Italia Oggi, immediatamente ripreso da tutti isiti delle varie confederazioni sindacali, per il rischio di perditadi titolarità del posto per i professori di ruolo. Ilfatto si ricollega al Ddl sulla Scuola, alla parte della mobilitàterritoriale, per il fatto che ogni tre anni essi saranno soggettialla chiamata da parte dei presidi. Tutti verranno iscritti inappositi albi dai quali prelevare per colmare le esigenze di organicodelle scuole. In base a questa novità, qualora passasse, iprofessori di ruolo rischierebbero l'inattività in caso dimancanza di chiamata da parte del dirigente scolastico incaricato.L'articolo in questione è del 24 marzo 2015 ed è a firma di CarloForte.

Rischio disoccupazione

Nel dettaglio della notizia circa laperdita di titolarità interviene la FLC CGIL sul suosito esordendo con colpo di spugna. Così infatti viene definito ilcolpo di mano del governo riguardo ai diritti sulla mobilitàfaticosamente ottenuti con vent'anni di lotte sindacali. Il criteriodi precarietà, anziché essere contrastato, viene esteso anche allacategoria dei professori di ruolo che adesso ci dovranno pensare duevolte prima di chiedere un trasferimento che potrebbe significare lafine prematura della loro carriera. A dire il vero si attende ancorail via ai lavori parlamentari con la discussione del Ddl scuola nonancora calendarizzata peraltro, ma la categoria dei professori diruolo è già sul piede di guerra.

Criteri di scelta

Nel provvedimento di cui si parla nonci sono delucidazioni sulle modalità di detta chiamata da parte delDS, ma non c'è nemmeno indicazione alcuna su come dirimere eventualicontroversie dovessero sorgere in quei casi di coincidenza diinteresse da parte di più insegnanti allo stesso incarico se inpossesso di egual numero di pre-requisiti.

Ignota la sorte di chinon verrà chiamato. L'unico vincolo in carico al dirigenteè quello di rendere noti attraverso la pubblicazione i criteri chesottostanno alla scelta del personale. Questo significa conferireanche discrezionalità ai criteri stessi tra scuola e scuola,contribuendo a confondere maggiormente le idee. Libero arbitriodunque per questi criteri che non dovranno seguire regole iniziali eomogenee su tutta la penisola come invece succede adesso.