Non tutti i docenti e i dirigenti scolastici hanno partecipato allo sciopero dello scorso 5 maggio 2015 contro la Buona scuola del Governo Renzi. C'è chi ha detto "no" alla protesta, appoggiando la riforma di Renzi, facendola propria e suggerendo qualche miglioramento al disegno di legge attualmente in discussione alla Commissione Cultura della Camera dei deputati.

Non anticontestatori sparsi per il web, ma un vero e proprio movimento con tanto di hashtag (#iononsciopero) apparso sui social network già dallo scorso 26 aprile. Ed un documento, intitolato come l'hashtag, firmato da 518 tra presidi e docenti, sottoscritto il 3 maggio: un vero e proprio appello presentato da quattro dirigenti scolastici, tutti impegnati sull'innovazione scolastica e tre aderenti alla rete "Avanguardie educative".

Sciopero Scuola, chi sono quelli del controsciopero e proposte di modifica al Ddl Scuola di Renzi

Sono quattro i promotori di #iononsciopero: Alessandra Rucci, preside dell'Istituto Savoia-Benincasa di Ancona; Laura Biancato dell'Ic di Mussolente, nel vicentino; Salvatore Giuliano, preside del Iis di Brindisi e membro di #Cantieri per la Scuola voluto dal ministro Stefania Giannini; Antonio Fini, dirigente dell'Ic di Arcola-Ameglia di La Spezia.

Nel loro documento hanno proposto modifiche al Ddl Scuola che, per alcuni punti, sono simili alle variazioni richieste a gran voce dalla piazza dei docenti scioperanti. Ma i #iononsciopero considerano "demagogico" lo sciopero tenutosi il 5 maggio e tutte le altre manifestazioni che si svolgeranno.

Ciò che manifestano i firmatari del documento è la precisa necessità della riforma della scuola: il Ddl del Governo Renzi è una buona base di partenza, al quale gli scriventi suggeriscono 4 punti:

  1. esonero dall'insegnamento per il primo collaboratore del preside, affiancato da altre due figure dello "staff";
  2. i compiti del Collegio dei docenti e del Consiglio di istituto nella redazione del Pof (Piano dell'offerta formativa) non dovranno essere solo consultivi, ma deliberativi;
  3. le risorse aggiuntive per i prof (i premi di merito) dovranno essere deliberati non dal Consiglio di istituto, ma dal Nucleo di autovalutazione della scuola;
  4. è necessario stabilire l'autonomia della scuola anche nella definizione dell'organico Ata.