La protesta contro la Buona scuola di Renzi si allarga ogni giorno che passa: dallo sciopero generale e dai flash mob organizzati per oggi, martedì 5 maggio 2015 alle iniziative locali, il coro è unanime: docenti, maestri, personale amministrativo, tecnico ed ausiliari (Ata) sono quasi tutti concordi nel condannare la riforma della Scuola varata dal Premier ed attualmente in discussione al Parlamento. Chi protesta e organizza la protesta sale in cattedra alla guida dei lavoratori della scuola: è il caso della maestra delle scuole elementari Carducci di Bologna, Monica Fontanelli, una delle leader del dissenso che ha partecipato alla contestazione di domenica scorsa alla Festa dell'Unità contro Renzi e che, al termine del parapiglia, ha fatto parte della delegazione ricevuta dallo stesso premier per discutere dei temi della riforma.

Sciopero contro la Riforma scuola di Renzi: docenti contro il Premier 'Le assunzioni precari non si barattano con la perdita dei diritti'

La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi riporta le dichiarazioni della Fontanelli dopo il colloquio di domenica con Renzi durato 45 minuti: "Il Governo - afferma la maestra - vive in un mondo parallelo. Testimonianza ne sono le risposto che abbiamo ricevuto da Matteo Renzi durante il colloquio alle obiezioni degli insegnanti ricevuti". Proprio in virtù del fatto che l'incontro potesse avere un impatto mediatico condiviso, la delegazione aveva richiesto la presenza della stampa all'incontro: "Ma Renzi non ha voluto - continua Fontanelli - e questo, secondo me, è stata una scelta errata.

La gente non ha potuto ascoltare ciò che ha risposto Renzi alle nostre domande, ma le sue affermazioni 'non stanno né in cielo, né in terra'. Scontato, secondo la maestra di Bologna, il modo in cui Renzi ha rigirato l'accusa: "Di fronte alle nostre osservazioni, il Primo ministro ha detto che siamo noi della scuola a vivere in un mondo parallelo.

Ma noi, non possiamo barattare la stabilizzazione dei precari, uno dei punti fondamentali della riforma della scuola e impegno preciso del Governo, con la perdita dei diritti". Sull'accusa sul modo della protesta avanzata dal Partito democratico nei riguardi dei dipendenti della scuola, la Fontanelli ha ribattuto: "Non abbiamo altre scelte per sfondare il muro dell'indifferenza, il governo deve confrontarsi con i professori nei luoghi preposti ed ascoltare il malessere che c'è nel mondo della scuola".