Il tema del rimborsopensioni 2015 è intimamente legato a quello della riforma previdenziale. Chi segue il dibattito da tempo conosce benissimotutte le promesse, mancate, di mettere mano alle rigidità della pensione anticipata, l’istituto che conla Fornero ha sostituito l’anzianità. “Non ci sono soldi” è una delle ragioni ciclicamente addotte e lanecessità di restituire gli arretrati da parte del governo Renzi non farà che allungare i tempi. Il Premier, inconferenza stampa, ha annunciato che il rimborsovedrà un impegno di spesa di circa 2miliardi di euro: una somma, guarda caso, che secondo il Ministro delLavoro Poletti sarebbe servita per un “decreto povertà” previsto per l’estate.Con ogni probabilità dal Palazzo sapevano del “tesoretto”, poi tirato fuori, e speravanodi impiegarlo nel welfare per i lavoratori di età compresa tra 55 e 65 anni.

Ilfulmine a ciel sereno della sentenza della Consulta, invece, èirrimediabilmente intervenuto ad incidere sulla già precaria situazione delcantiere della previdenza.

Riforma e rimborsopensioni, ultime notizie ad oggi 19 maggio 2015: perché non ci sono i soldi?

La scelta di Renzidi non restituire denaro a tutti è condivisibile se si accoglie l’assunto dibase che non ci sono soldi: menoaccettabile, invece, è l’idea di chiamare la restituzione “bonus Poletti”,guarda caso a meno di due settimane dalle elezioni regionali. Il problema delgoverno e, in generale, della riformaPensioni, è da ricercarsi nelle ragioni per cui il denaro manca: una seriedi interventi che tutti gli esecutivi da anni avrebbero dovuto fare e che,purtroppo, non hanno mai realmente provato a porre in essere.

Tra questi ne ricordiamoalcuni:

  • eliminazione deglienti inutili: tutti si affrettano a definirli come tali ma nessuno ha maimesso mano perché, benché “inutili” da un punto di vista delle funzioni, sonopiù che utili quando si vota;
  • lotta alla corruzione:ci si affanna a dire che si deve “cambiare verso”, però intanto gli scandaliExpo, Mose, Tav, Mafia Capitale e simili sono sempre attuali, benché gran partedell’informazione tenda ad occultarli nel medio periodo;
  • tagli alle pensioni d’oro(quelle vere, non quelle da 3 mila euro lordi) e abolizione dei vitalizi per i politici: anche qui, neanche aparlarne;
  • abbattimento degli sprechidella pubblica amministrazione: le opere pubbliche continuano a costareanche 5 volte in più rispetto agli altri partner europei per alimentare cricchee mangiatoie. Le nostre strade e ferrovie, intanto, si distinguono solo per lebuche, per i crolli e per il loro stato inadeguato rispetto a quel che unpopolo “vessato” dal fisco meriterebbe.

Cosa c’entra tuttoquesto con la riforma previdenziale e il rimborso pensioni 2015?

Se è vero che il governoRenzi sul rimborso pensioni nonpoteva fare altro, cioè ridurre al minimo l’impatto per lo Stato, è vero ancheche sulla riforma pensioni (quandoci sarà) non potrà che agire nel medesimo modo.

Gli interventi che “ci chiede l’Europa” li abbiamo elencatiprecedentemente. La corruzione, ad esempio, costa secondo alcune stime circa 60 miliardi all’anno: quante riforme pensioni si fanno anche con lametà di questa montagna di denaro?