Braccio di ferro Miur-sindacati per la sequenza contrattuale riguardante la chiamata diretta dei docenti. Secondo quanto riportato dal numero odierno del quotidiano 'Italia Oggi', infatti, il Miur non intende modificare nemmeno una virgola di quanto contenuto nella legge 107 e, dal canto loro, i sindacati confederali Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals-Confsal hanno fatto sapere di non voler cedere su questa importante questione.
Ultime news scuola, martedì 17 maggio 2016: Miur-sindacati, è rottura sulla chiamata diretta
Lo sciopero di venerdì prossimo, 20 maggio, potrebbe, però, indurre il dicastero di Viale Trastevere ad una riapertura del dialogo con le forze sociali, considerando anche l'imminenza delle elezioni amministrative: una massiccia adesione all'astensione del lavoro potrebbe rappresentare un segnale forte che il governo non potrà ignorare sul piano politico, come, invece, accadde lo scorso anno.
A questo proposito, riporta 'Italia Oggi', i sindacati avrebbero chiesto al Miur di spostare il confronto a livello politico, mettendo da parte i 'burocrati': al tavolo della trattativa dovranno essere presenti il ministro Giannini e il sottosegretario Faraone.
Chiamata diretta docenti: dieci articoli per il regolamento redatto dal Miur
La bozza di accordo del Miur prevede dieci punti, strettamente legati alla legge 107: si dovrebbe parlare più appropriatamente di regolamento visto che i sindacati dovrebbero limitarsi a sottoscriverlo. Si parte con le caratteristiche dei docenti destinatari degli incarichi, passando per le sedi, i criteri di valutazione, le modalità di pubblicità delle proposte fino ad arrivare all'incarico triennale.
Il colloquio con il docente sarà consigliato ma non obbligatorio e la scelta dovrà avvenire tenendo conto del curriculum, delle competenze e delle esperienze professionali. Degno di nota l'articolo 8 della bozza di sequenza contrattuale dove vengono indicate le modalità di intervento degli USR in caso di 'inerzia' da parte dei dirigenti scolastici nell'effettuazione delle chiamate dirette.
L'articolo 9, invece, riguarda la mobilità dei docenti titolari di incarico, anche se, in realtà, non viene precisata la natura del diritto alla mobilità dell'insegnante, visto che quest'ultimo risulterà privo di titolarità su sede. Il diritto riguarderà, comunque, gli ambiti territoriali così come indicato dalla legge 107, ovvero la possibilità di spostare il proprio diritto di lavorare da un ambito geografico ad un altro.