Trovano conferme le indiscrezioni della scorsa settimana relative allo sblocco dei contratti dei dipendenti del pubblico impiego e del possibile aumento delle retribuzioni ferme dal 2009. La Repubblica di oggi, 13 giugno 2016, scrivedel doppio binario della riforma dei settori della Pubblica amministrazione e degli stipendi dei dipendenti in vista degliimminenti provvedimenti del Governo Renzi sul modello di Federmeccanica dove gli aumenti salariali a livello nazionale sono stati decisi solo per gli operai che si trovano al di sotto dei minimi salariali (dunque, solo a favore del 5 per cento dei dipendenti), lasciando alla contrattazione in azienda gli incrementi di merito, per tutti, da calcolare sulla base diparametri produttivi.
Lo stesso schema si riproporrebbe per gli statali: gli aumenti da contratto nazionale saranno riservati solo a chi non arriva a superare i 26 mila euro, circa ottocentomila dipendenti secondo i calcoli.
Riforma Pubblica amministrazione Madia: la riforma dei comparti
Il rinnovo del contratto degli statali andrà di pari passo con la riforma dei settori della Pubblica amministrazione. Non più undici comparti, ma solo quattro che, di conseguenza, ridurranno anche la partecipazione al tavolo delle trattative ai solisindacati maggiori. E' possibile che già da questa settimana il ministro per la Funzione Pubblica, Marianna Madia, riceva il lasciapassaredal Consiglio dei Ministri per formalizzare la nuova sistemazionedei comparti all'Aran.
Nel mese prossimo, invece, si procederà con la trattativa per il rinnovo dei contratti: nel piatto ci sono i trecento milioni di euro stanziati dal Governo nella legge di Stabilità 2016, troppo pochi per accontentare tutti i dipendenti del pubblico impiego.
Rinnovo contratti statali: ecco quanto sarà l'aumento di stipendio
Non si parla di cifrestratosferiche: i 300 milioni di euro suddivisi per tutti i lavoratori statali (3 milioni e duecentomila)darebbero un aumento lordo di 7 euro e 20 centesimi da moltiplicare per tredici mensilità.
Riservando la somma a chi guadagna meno di 26 mila euro, l'aumento sarebbe di circa 28,80 euro da moltiplicare per le tredici mensilità. L'aumento contrattuale così proposto non va bene ai sindacati che promettono battaglia: dopo 7 anni di blocco dei contratti tutti i dipendenti hanno pagato gli effetti della crisi. Sono, pertanto,i trecento milioni stanziati dal Governo ad essere giudicati insufficienti, anche alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che ha ordinato di procedere con il rinnovo dei contratti.