Il Governo torna a parlare di aspettativa di vita e tramite le ultime dichiarazioni del Ministro del Lavoro si dice pronto a ridiscutere il parametro nel corso della Fase II prevista ad inizio 2017. L'obiettivo sarà quello di arrivare ad una maggiore attenzione per il tipo di attività svolta dal lavoratore e per la conseguente speranza di vita, che secondo le stesse parole utilizzate da Giuliano Poletti "non può essere uguale per tutti". D'altra parte, il tema è stato più volte sottolineato dai sindacati ed ha già toccato la FASE I della dialettica tra esecutivo e parti sociali, stante che all'interno dell'APE social vi è un esplicito richiamo ai lavori usuranti ed all'individuazione dei soggetti che in tal senso risultano meritevoli di tutela.

Il Ministro ricorda che sulla base del nuovo meccanismo di pensionamento anticipato, vi saranno all'incirca 100mila lavoratori che potranno ottenere la quiescenza a partire dai 63 anni di età, oppure una volta raggiunti i quarantuno anni di contribuzione (riferendosi allaquota 41 in arrivo con la nuova Legge di Bilancio). Un provvedimento importante anche per il fronte occupazionale, perché inuovi pensionati "non significano 100mila posti di lavoro", ricorda Poletti "ma in una certa quota sì".

Riforma pensioni 2017, importante agire anche sulle future pensioni dei giovani

Altro tema caldo per la discussione in corso sulla riforma previdenziale è quello della necessità di intervenire per sostenere le Pensioni dei più giovani.

Tra le sfide che quest'ultimi si trovano ad affrontare vi sono infatti redditi bassi e carriere discontinue, due fattori che non impattano solo sul vissuto quotidiano, ma che hanno forti implicazioni anche per gli accantonamenti previdenziali. In questo senso, i giovani "corrono più rischi previdenziali", pertanto sarà necessario creare "uno zoccolo duro, una base di appoggio stabile, una sorta di trattamento di garanzia minimo che consenta una vita decorosa".

Questo elemento si affiancherà all'AdV, in modo da oggettivare "i fattori di rischio o di gravosità dei lavori" che dovrebbero determinare differenti percorsidi accesso alla pensione.

Dati Inps certificano aumento dell'età pensionabile nel 2016

Nel frattempo l'Inps ha certificato l'aumento dell'età pensionabile. Analizzando i flussi di uscita dell'anno 2016 ha registratoun calo del 26,3% nelle pensioni effettivamente liquidate, rispetto a quanto non è avvenuto nel corso dell'anno precedente.

Proprio l'adeguamento all'AdV sembra aver influito maggiormente sul trend, visto che durante l'anno in corso i requisiti di uscita sono aumentati di 4 mesi per l'applicazione del parametro tanto discusso (il precedente aggiornamento risaliva al 2013 con l'aumento di un trimestre). Da notare che il calo ha riguardato tutte le gestioni dell'Inps (dipendenti, autonomi e assegni sociali), mentre l'età media per il raggiungimento della pensione di vecchiaia è passata dai 65,1 ai 65,3 anni. Per la pensione anticipata, si è passati invece dai 59,9 anni del 2015 ai 60,4 anni del 2016.

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