Il Senato italiano ha approvato ieri con un voto di fiducia la Legge sulle Unioni Civili. L'aula parlamentare è stata teatro di polemiche feroci tra opposizione e maggioranza, inconsapevoli, gli uni e gli altri, che il destino di molte persone dipendeva da loro.
La legge era indubbiamente necessaria perchè le coppie di fatto in Italia sono oltre 1 milione, ma proprio per questo motivo andava fatta con cognizione di causa e senza voler dribblare a tutti i costi il problema "Chiesa Cattolica".Quello che davvero risulta incomprensibile è per quale motivo queste persone (conviventi e omosessuali) che di fatto si sono già posti al di fuori dei dogmi religiosi cattolici, non debbano avere una legge che li tuteli fino in fondo.
Le discriminazioni della nuova legge
La legge approvata ieri dal Senato della Repubblica adottadue istituti completamente diversi per le coppie omosessuali e per le coppie etero. Per le prime si parla diunioni civili che prevedono una serie di diritti e doveri molto forti, che le avvicinano al matrimonio (la reversibilità della pensione ma non le adozioni) per le seconde sono previste le convivenze, con obblighi reciproci molto inferiori e sono privi dei principali diritti, come la reversibilità.
Queste differenze sono il frutto di un grande ipocrisia, di fatto la legge privilegia ora le unioni omosessuali rispetto a quelle etero, insomma si è voluto fare una legge incompleta per tenere i piedi almeno in due scarpe (Chiesa, varie anime della maggioranza) e per scopi elettorali, ma non una legge che tuteli davvero le persone senza marcare una differenza tra gli individui (cattolici e non, omosessuali e non) che devono essere assolutamente uguali di fronte allo Stato.
L'ingerenza della Chiesa
Uno dei problemi che il cammino di questa legge ha incontrato è stata l'ingerenza, veramente inopportuna, della Chiesa cattolica. La società italiana è in forte cambiamento: stanno mutando usi e costumi a causa dell'immigrazione che si è integrata nel nostro Paese e dell'influenza degli altri Paesi europei che hanno approvato da anni leggi di questo tipo.
Non sappiamo ancora se questo rappresenterà un bene o un male per il nostro futuro, ma i cambiamenti sono inarrestabili e uno Stato serio ha il dovere di coglierli e di guidarli.
E' del tutto evidente che la doverosa tutela della famiglia da parte dei cattolici non può arrecare danno a chi, cittadino italiano, cattolico non è, questo principio deve valere per tutte le confessioni religiose che hanno altro ruolo in ogni Stato che si rispetti.