I commenti social si sprecano in proposito alla cronaca di Rimini, avvenuta nella notte fra il 26 e 27 agosto, dove una coppia di turisti polacchi giunti nel BelPaese, attratti dalle loro infinite bellezze, hanno dovuto sottostare alle violenze di un gruppo, composto da quattro giovani africani, che ubriachi e fuori da ogni rispettosa regola sociale sono diventati i loro stupratori. Non soddisfatti del fatto compiuto e allontanatisi dal luogo, verso la statale, hanno ripetuto la stessa violenza su un transessuale peruviano. È bastato mettere tutto alla gogna dei social network affinché si scatenasse (come sempre in questi casi), quella strana forma di razzismo che ti difende, se a farti del male è stato uno straniero, sopratutto di colore, piuttosto che un italiano.

Perché? Analizziamolo addentrandoci sul secondo caso per comprendere lo strano gioco di ruoli.

Colpevole a seconda dei casi?

Reo secondo i casi, sarebbe l'opinione che sembra scatenarsi sui social web e che darebbe una chance alle povere vittime di violenza sessuale, regalandogli una giustizia più congrua e immediata se gli stupratori sono stati 'fortunatamente', stranieri e di colore. Il contesto è quello che sta avvenendo in questi periodi e lo possiamo osservare mettendo in concomitanza lo stupro sopra citato, compiuto ai danni dei turisti polacchi, con quello avvenuto a Firenze dove le vittime sono state due giovani studentesse straniere, ma gli stupratori non due africani, marocchini, arabi o quant'altro, no; sembrano essere entrati nell'occhio del ciclone mediatico, due rispettati componenti in servizio nell'Arma dei Carabinieri.

Italiani in divisa possono essere scagionati?

Dagli innumerevoli commenti che sopraggiungono dal mondo social, Facebook, Twitter, Instagram e quant'altro, sembrerebbe di sì, e diventa quasi matematico che la colpa dello stupro si riversi improvvisamente sulle ragazze che 'avrebbero subito' la violenza. Incredibile ma vero; questo dimostra quanto patriottismo è ancora intrinseco nel dna del popolo italiano, quando si mobilitano per salvare dalla gogna, non dei semplici stranieri dalla pelle sporca o 'macchiata' dalla razza, ma candidi giovani italiani dalla pelle bianca e per di più stimati carabinieri.

Potrebbero aver abusato della loro divisa in questa strana incresciosa circostanza? Al mondo è dato pensare ciò che vuole e di esprimersi nel rispetto di entrambi i casi, ma dov'è finita la coerenza in questi? A voi la risposta. Resta aggiornato cliccando sulla parola 'Segui' in cima alla pagina.