La tendenza dei media ad attribuire le azioni terroristiche a persone con problemi psichici era stata già messa in evidenza qualche giorno fa da Enrico Mentana sul suo profilo Facebook, ora dobbiamo registrare sullo stesso argomento un intervento dello psichiatra Prof. Alessandro Meluzzi che va giù pesante e senza peli sulla lingua:

" I giornalisti seguono il politicamente corretto e quindi per loro i terroristi non appartengono ad una particolare religione e non sono soggetti ad una precisa ideologia, sono persone generiche, solo "lievemente disturbate" a causa dei problemi che hanno incontrato nella loro misera vita. Sono spesso immigrati di seconda generazione cresciuti in quartieri degradati, non hanno un lavoro stabile, sono stati lasciati dalla moglie o dalla fidanzata e via di questo passo."

Non è un problema psichiatrico

Sempre secondo Meluzzi, i media usano questo sistema per alterare la verità, per distorcere la realtà dei fatti e per far questo fanno un uso distorto anche della psichiatria.

Naturalmente questa analisi fuorviante produce dei danni, ad esempio la sottovalutazione degli accadimenti di questi ultimi tempi.

Stiamo subendo un attacco terribile alla nostra civiltà, il più grave da 70 anni a questa parte e siamo del tutto impreparati anche perchè i mediapensano alla politica e non alla verità dei fatti.

La situazione potrebbe aggravarsi improvvisamente a causa della migrazione imponente di islamici che arrivano da noi con palese difficoltà psicosociale e che, in queste condizioni, sono facile preda del reclutamento selvaggio del califfato.

Il futuro che ci aspetta

Per il futuro, dice Meluzzi, dovremo affidarci agli insegnamenti del filosofo Lenin che affermava che i fatti prima o poi riemergono, si possono nascondere o manipolare, ma hanno la testa dura e si ripresentano prima o poi in tutta la loro verità.

Naturalmente occorre ammettere che l'Occidente ha contribuito e non poco a destabilizzare la situazione araba, dando il via ad una migrazione senza fine che ora è un problema tutto nostro.

La cultura europea dovrà imparare a difendersi dall'Islam fondamentalistae dalla sua rigiditào avrà la peggio. Tutto ciò naturalmente è rappresenta una pura follia, ma non si tratta di un problema psichiatrico, è un problema sostanzialmente ideologico davanti al quale la psichiatria, tirata in ballo a sproposito, si ribella.