Con l’attacco di Rouen, l'ISIS ha di fatto violato la legge dettata dal Corano. Infatti, quest'ultimo prevede che i luoghi di culto di ogni genere siano inviolabili. È per tale motivo che si registra un cambio di strategia nel modo di attaccare dello Stato Islamico. Fino ad ora, lungo l'area mediterranea, non si era mai verificato un attacco che prevedeva, come "luogo prescelto", un edificio dedicato al culto religioso. Inoltre queste aggressioni segnano una svolta rispetto ai numerosi attentati avvenuti in Europa nell'ultimo periodo. Infatti, tutto ciò è in contrasto con il Credo della Legge Islamicachenon tollera la violenza contro membri e strutture appartenenti alle religioni abramitiche.

Già in passato, l'IS aveva violato i dettami del Corano, portando avanti attacchi a luoghi di culto in Nord Africa e Medio Oriente. Però, al contrario dell'assalto alla chiesa francese, tutto questo non ha suscitato particolare interesse nell'opinione pubblica occidentale. Tra questi drammatici eventi, ricordiamo l'attacco, nel 2010, alla chiesa di Sayyidat al-Najat in Baghdad. In quella circostanza alcuni jihadisti, travestiti da militari, fecero irruzione prendendo in ostaggio due sacerdoti e numerosi fedeli. Si registrarono 58 vittime e 67 feriti tra soldati, fedeli e jihadisti stessi. Oggi, a destare particolare scalpore, è il fatto che in base ad un determinato versetto del Corano (22,40) è possibile dedurre che chiese, sinagoghe e moschee sono sottoposte a protezione divina e che, quindi, gli attentati degli ultimi tempi rappresentano una violazione della religione islamica.

Le parole di Martino Diez

A seguito dell'attentato alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray ha parlato Martino Diez, il direttore scientifico della Fondazione Internazionale Oasis:"Le azioni portate avanti dallo Stato Islamico hanno superato tutti i vincoli presenti, per esempio, nell'Impero Ottomano. Infatti, la coesistenza delle diverse religioni prevedeva il rispetto verso le donne, i luoghi di culto e i cimiteri.

Per ora - ha continuato - non sappiamo con certezza se tali azioni siano coordinate da un'autorità centrale, ma sicuramente la strategia dell'ISIS contro i luoghi di culto è peggio di quella di Al-Qaeda". Infatti quest'ultima puntava più ad attacchi clamorosi, utili ad unire fortemente la comunità sunnita contro l'Occidente.

Ciò che maggiormente differenzia Al-Qaeda dallo Stato Islamico è che la costituzionedello Stato del Califfatoper l'ISIS è sempre stato un elemento fondante, cosa che invece non riguardava i terroristi di Bin Laden. Diez, infine, ha detto: "L'organizzazione sunnita che Osama Bin Laden fondò nel 1988 è sempre stata più prudente rispetto ai musulmani non sunniti".

La nascita dell'IS

L'inizio dello Stato Islamico si può datare al 2005. In quel periodo,Abu Musab al Zarqawi era a capo dell'organizzazione terroristica in Iraq. Egli non si fermò alle indicazioni dettate da Bin Laden, ma introdusse nella sua campagna di terrore anche agli sciiti. Essi organizzarono attentati a mercati e moschee. Ad oggi ci sono molti dubbi sulla stabilità dell'IS che continua a subire attacchi e, quindi, a perdere terreno in Siria e in Iraq.

Tali dubbi nascono soprattutto dall'attacco alla chiesa francese e dalla forte concentrazione di aggressioni in Europa.

Negli scorsi mesi il Pentagonoha riportato che il califfato ha perso circa il 35% dei propri territori rispetto al periodo segnato dalla sua massima espansione. Tra i vari attacchi subiti dallo Stato Islamico, ricordiamo soprattutto quello di Falluja, da sempre considerata uno dei punti di forza dell'organizzazione. A tutto ciò si aggiunge anche la fine del patto informale di non belligeranza tra Turchia e IS. Infatti, nel mese di aprile, gli uomini di Al-Baghdadi hanno attaccato varie città turche, mentre le forze aeree di Ankara hanno in seguito bombardato diverse aree occupate dal califfato.