L'ex presidente della Camera e storico leader di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, è stato intervistato da parte di Tiziana Panellanella trasmissione "Tagadà" su La 7, dove ha affrontato vari temi di politica internazionale e interna. Vediamo le sue principali affermazioni.

'Di fronte a una crisi sociale drammatica il riformismo è del tutto inadeguato'

In merito alle recenti Elezioni USA Bertinotti ha detto: "Il successo di Trump negli USA è l'ennesima dimostrazione che lo scontro fra alto e basso ha sostituito il classico scontro fra destra e sinistra. Questo perché in molti paesi dell'Occidente è scomparsa la sinistra e il suo popolo è privo di una rappresentanza, quindi si sente "straniero"; si crea un accumulo di rabbia e di rancore contro le classi dirigenti e contro le élite. Trump appare trasgressivo e fuori da questo quadro, esso appare contro le élite e poca importanza ha che sia ricco. L'ascesa di Sanders segnalava il venir meno del rapporto fra il Partito Democratico e il suo popolo, esso è apparso come una élite senza popolo. Tutto il campo riformista è di fronte a una riflessione drammatica: Obama è stato il miglior capo di governo fra tutti i riformisti, è stato migliore rispetto a tutti i governi socialdemocratici europei: ha fatto cose migliori di altri sul salario e sulla sanità. Ma non è servito, perché di fronte a una crisi sociale drammatica il riformismo è del tutto inadeguato: non puoi fare "un po' meno male" di fronte alla povertà. Io penso che sul terreno dei programmi (che oggi contano sempre meno rispetto a un tempo) Trump è meno pericoloso, lo è invece molto di più sulla costruzione delle opinioni, delle idee e dei modi di pensare".

'Renzi sa che il referendum sarà vinto dal No e prova ad andare avanti con i fedelissimi'

Poi Fausto Bertinotti passa alla politica italiana e sul tema del referendum costituzionale del 4 dicembre: "Penso che la scelta di Renzi di non aver provato a ricompattarsi con la minoranza de PD derivi da un fatto: Renzi pensa di avere perso il referendum e quindi che il referendum sarà vinto dai NO. E quindi invece di provare racimolare ancora qualche consenso che non gli sarebbe peraltro sufficiente a invertire la tendenza, preferisce costruire su un leader indiscusso una compagine dura e coesa di fedelissimi con cui andare in mare aperto in vista del futuro."