In un articolo precedente abbiamo esaminato le prime 6 ragioni che hanno portato la scienziata Lisa-annGershwin ad analizzare a fondo il comportamento delle meduse e glieffetti che la loro accelerata proliferazione, dovuta principalmentea cause antropiche nel nome del progresso, sta avendo sull'ecosistema marino.
La pesca toglie di scena i predatori e i nemici delle meduse. Acque più calde stimolano la loro crescitaaccelerata e una maggiore riproduzione. Le costruzioni foraneeoffrono un maggior numero di ripari per la crescita di colonie. Unaridotta quantità di ossigeno lungo le coste è un vantaggiocompetitivo rispetto ad organismi che hanno bisogno di più ossigenoquali i pesci e i crostacei.
La polluzione colpisce i pesci ed altrespecie, ma raramente tocca le meduse. E le acque di zavorra dellenavi offrono alle meduse la libertà di andare in qualsiasi altromare dove prima non erano mai state.
Di seguito le altre 6 ragioni di allarme.
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Le meduse, incluse le specie che si trovanosolo in acque tropicali come le vespe di mare e il loro cugino piùpiccolo – ma velenosissimo - la medusa Irukandji o CarukiaBarnesi, sono destinate ad espandere il loro habitat perché glioceani si stanno scaldando e il livello di ossigeno diminuisce,grazie al fosforo e all'azoto prodotti dall'agricoltura e dalleattività industriali dell'uomo. Questi due elementi chimici, e tutte le altre sostanze che si trovano nei sottoprodotti dei fertilizzanti usati inagricoltura, stanno oggi riempiendo i nostri oceani ad esclusivobeneficio delle meduse.
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Le meduse contribuiscono all'aumento delcontenuto di carbonio sia attraverso le feci e il muco che rilascianonell'acqua, che a causa della loro alimentazione di copepodi (crostaceiminuscoli raramente più lunghi di 1-2 mm) e di plancton.Quest'ultimo aiuta ad eliminare l'anidride carbonica dagli oceani edall'atmosfera perché consuma in superficie cibo ricco di carbonioe poi lo espelle sotto forma di piccolissimi grumi che cadono sulfondo dell'oceano. Con le meduse che ne divorano una così grandequantità, il numero di queste creature ”riduttrici di carbonio”è stato drasticamente ridotto.
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Le meduse possono essere maschi, femmine oermafroditi, e alcune specie possono riprodursi da sole. Un tipo, la Mnemiopsis, comincia a deporre le uova alla tenera età di 13giorni e può rapidamente arrivare a deporne più di 10.000 algiorno.
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Le meduse possono nutrirsi di qualsiasi cosa,e spesso lo fanno. Possono mangiare molto, dieci volte il loropeso corporeo, e possono nutrirsi anche solo per assorbimento di materia organica disciolta attraverso la loro epidermide.
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Ciò detto, le meduse possono anche staresenza mangiare: i loro corpi si restringono mantenendo leproporzioni. Una specie, Turritopsis dohrnii, puòdefinirsi immortale. Alla sua morte, alcune cellule lasciano ilcorpo che si sta decomponendo e si ricombinano in un polipo (non ilpolpo), una creatura piccola come l'anemone di mare che, dopo dopoessersi attaccata ad una superficie stabile, si sviluppa in ungruppo di piccole meduse.
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Pungono e possono essere velenose ma, e questoè l'ultimo “terrificante” aspetto delle meduse, potete anchemangiarle. Non le cubo-meduse, ma altri tipi, incluse leRhizostomeae, coltivate da Giapponesi, Cinesi e altri paesiAsiatici – 21.00 tonnellate all'anno. I tentacoli vengonoessiccati, messi via per settimane, poi conditi con aceto per essere mangiati cotti o crudi. Potrebbe essere un modo di ridurre la quantità di meduse, ma personalmente ho qualche dubbio che possano costituire la prossima tendenza culinaria.
Trovare il modo di combattere la medusificazioneglobale degli oceani dovrebbe essere la nostra priorità assoluta.
LaGershwin ci sollecita ad agire e a spingere i governi ad adottarepolitiche e leggi per proteggere i nostri oceani e mantenerli unluogo abitabile per tutte le creature del mare e non solo per centinaia di milionidi meduse.