Notizia terribile dalla cosiddetta Terra dei Fuochi, una delle zone più inquinate d'Italia a causa dell'ignobile azione degli eco-criminali della camorra e di altre organizzazioni mafiose. Come rivela l'edizione on line de "La Repubblica", proprio oggi sono stati fermati gli scavi nella cava di Cerignola, in provincia di Foggia, dove si stavano appunto cercando tracce dei rifiuti interrati. La scoperta dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico è stata la peggiore possibile: dalla terra sono infatti affiorati rifiuti radioattivi.
La cava è stata ovviamente immediatamente posta sotto sequestro e gli scavi nella zona, su indicazione di un consulente ambientale, sono stati interrotti a causa anche della mancanza di tute protettive adatte.
L'operazione nel cui ambito si stavano effettuando gli scavi è denominata "Black Land", la quale ha già portato i giudici a ritenere il proprietario della cava, Francesco Pelullo, uno dei proprietari dei terreni messi a disposizione della criminalità organizzata per sversare i rifiuti.
Sempre da "La Repubblica" si apprende inoltre che i militari stanno da diversi giorni controllando diverse cave abbandonate nella provincia che sarebbero state usate per interrare e seppellire una quantità enorme di rifiuti speciali e pericolosi provenienti dalla Campania. Purtroppo la provincia di Foggia non è la sola interessata al gravissimo fenomeno. Infatti già il 23 aprile altri materiali pericolosi di tipo ospedaliero erano stati trovati dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico ad Apricena, in provincia di Bari.
Tredici persone sono state arrestate nelle scorse settimane nell'ambito di una inchiesta della Dda barese: sono amministratori, soci e autotrasportatori di società impegnate nel settore smaltimento rifiuti. Si tratta insomma di casi di fortissime infiltrazioni, per non dire contiguità, tra affari legali e malavita organizzata. Pattume da smaltire al più presto, per rimanere in tema.