Per aiutare lo sviluppo della propria economia, laLiberia ha fatto largo ricorso al taglio degli alberi, ma ladeforestazione è una perdita devastante per l'umanità nel suoinsieme. Per questa ragione, la Norvegia ha proposto una soluzioneintelligente per assistere finanziariamente la Liberia senza dovertagliare le sue piante. Lo schema è abbastanza semplice e sirichiama alle politiche espresse dalla Direttiva Europea ETS – Emission Trading Scheme, lo scambio di debiti per attività cheemettono carbonio in atmosfera contro l'acquisto di crediti inprogetti che evitano la deforestazione.

La Norvegia darà alla Liberia150 milioni di dollari da spendere in progetti di sviluppo nazionali,se, per il 2020, il 30% delle foreste esistenti sarà destinato aprotezione permanente.

I fondi non saranno erogati tutti in unavolta, ma in modo progressivo in modo che la Norvegia possa verificarecon certezza che la deforestazione in Liberia non continui. In più,il governo liberiano farà quanto necessario per abolire l'assegnazione automatica di licenze di disboscamento a nuove compagnie. Sfortunatamente, questo non limita le societàforestali attualmente operative.

Alla ricerca costante di liquidità, solo due anni fa ilpresidente liberiano aveva distribuito nuovi permessi in maniera liberale alle società di commercio di legname.

E, nonostante i permessi, buona parte di queste società avevanointrapreso il taglio illegale delle piante per aumentare i loroprofitti. Per prevenire queste attività, tutte le compagnie che oggitrattano legname dovranno essere sottoposte a verifica da partedi organi indipendenti.

La Liberia non è la nazione  dell'Africa più riccadi legname, ma ospita più del 40% della diquello che resta della foresta tropicale del continente.

Questoterritorio, noto come foresta della Guinea Superiore, ospita moltespecie a pericolo di estinzione, incluso leopardi, elefanti dellaforesta e scimmie. Mantenere in vita la foresta tropicaleè una componente critica della lotta contro il cambiamentoclimatico. Gli scienziati stimano che, se si arresta il taglio dellaforesta restante, il mondo potrebbe ridurre da subito le emissionidi carbonio del 20%.

A parte l'evidente opposizione delle società dilegname, gli abitanti della Liberia appaiono per contro favorevoli, se nonentusiasti del nuovo progetto. Oltre che essere la casa di specieanimali in via di estinzione, la foresta tropicale ospita popolazioniindigene i cui diritti vengono violati e che vengono traslocate a forza a causa della distruzione del loro habitat. Sotto questoaspetto, l'accordo finanziario protegge anche le popolazioniindigene. La Norvegia aveva già in precedenza firmatoaccordi simili con l'Indonesia e il Brasile, ma l'intesa con laLiberia è la prima che ha per oggetto il territorio diun'intera nazione. Inoltre, questo intervento è particolarmenteimportante in vista dell'esplosione dei casi di Ebola in Liberia.

Perfronteggiare la crisi sanitaria il governo ha un disperato bisogno difondi ed ha spinto le compagnie forestali ad incrementare iltaglio in maniera ancora più accelerata. Allo stesso tempo, gliscienziati mettono in guardia che l'eliminazione delle forestepuò contribuire all'aumento dei casi di Ebola perché rende piùfacile il contatto da parte di persone infette.

Secondo le autorità norvegesi, questo accordo significa "una visione dilungo termine per avere un paese a povertà ridotta e una ridottadeforestazione.”