Da anni sopito, l'ultima eruzione risale al 1944, ma ancora attivo, il Vesuvio, il vulcano partenopeo, rimane potenzialmente una minaccia per la città di Napoli e zone limitrofe. Lo hanno dichiarato il vulcanologo dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe Mastrolorenzo e l'urbanista Aldo Loris Rossi durante un'intervista a Radio Radicale nel corso del programma 'Overshoot'. La notizia è stata riportata anche su il quotidiano Cronache di Napoli e le dichiarazioni dei due esperti sono alquanto allarmanti: infatti prevedono che, se il vulcano dovesse eruttare dopo anni, la catastrofe interesserebbe non solo Napoli e zone circostanti ma la Campania e addirittura il mondo. Inoltre, essendo che tutta l'area contiene una camera magmatica unica che unisce il Vesuvio e i Campi Flegrei, questa potrebbe produrre un'eruzione di portata immane, in breve tempo, con flussi piroclastici che potrebbero svilupparsi per moltissimi chilometri. In pericolo sarebbero dunque circa 3 milioni di persone.
L'urbanista denuncia la mancanza di prevenzione e organizzazione da parte dei Comuni, incapaci di organizzare piani di evacuazione, nel caso si verificasse il disastro, per portare in salvo le persone. C'è anche la mancanza di informazione su queste problematiche da parte di architetti, ingegneri e territorialisti che, ignorando il rischio di queste aree vulcaniche, non progettano strade che possano creare vie di fuga, per dare qualche possibilità in più e speranza di salvezza nel caso questa catastrofe dovesse verificarsi.
Comunque la gente è un pò preoccupata: infatti in molti sono già andati via. La densità abitativa dell'area intorno al Vesuvio è calata dai 16mila abitanti per chilometro quadrato di circa dodici anni fa agli 11 mila attuali. L'ennesimo allarme è stato quindi lanciato e le affermazioni non sono molto confortanti: secondo gli esperti si rischia l'apocalisse, secondo il vulcanologo Mastrolorenzo, la maggior parte dei disastri avviene per sottovalutazione, non sempre per cause dolose. Gli organi competenti e il Governo fanno delle scelte ma dovranno poi assumersene la responsabilità.