Abbiamo constatato come negli ultimi tempi si siano moltiplicati i disastri ambientali nel nostro paese. Sono recenti le immagini della Città di Genova sommersa dal fango,delle frane e alluvioni che tanti danni hanno causato. Uno dei motivi per cui questi fenomeni sono purtroppo in grande aumento, è sicuramente il fatto che ogni anno nel nostro paese si consuma una grande quantità di suolo, molto più che in gran parte delle aree europee.
E' evidente che di fronte ad una situazione che a tratti può sembrare irreparabile, serve porre l'attenzione verso politiche che si concentrino sul recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente.
Ad esempio, alcune grandi Amministrazioni Comunali, come Parigi, hanno avviato o stanno avviando studi di fattibilità che permettano la riqualificazione dei tessuti urbanistici dei grandi centri urbani. Quello che emerge e va sempre più delineandosi, è la riqualificazione delle aree già urbanizzate.
Oggi è quindi importante pensare ad interventi di risanamento o di ampliamento del patrimonio edilizio esistente, che eviti di occupare nuove zone di territorio. Si deve cercare quindi di agire sulle performances dell'edificio per un miglioramento delle sue prestazioni. Questo, oltre a portare dei miglioramenti dal punto di vista estetico e urbano, può portare anche ad un grande miglioramento anche dal punto di vista del risparmio energetico.
Obiettivo piuttosto ambizioso: basti pensare che il settore dell'edilizia rappresenta il 40% del consumo totale di energia in tutta l'Unione Europea. Su questo punto in particolare, la nostra normativa ha fatto dei piccoli passi in avanti, ma per ottenere un miglioramento dell'efficienza energetica delle abitazioni, si deve puntare a realizzare una buona riqualificazione degli impianti termotecnici.
Un esempio può riguardare un maggiore sfruttamento delle energie rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria, con le nuove tecnologie di collettori termici solari in tubi sottovuoto si raggiungono rendimenti notevoli. Si potrebbe cercare di sfruttare maggiormente il calore del sottosuolo per il riscaldamento delle abitazioni e quindi incentivare la realizzazione di impianti a pompa di calore con sorgente geotermica.
Tutto questo può sicuramente aiutarci ad ottenere una riduzione dei costi energetici e delle emissioni di anidride carbonica.
Ad un recente convegno il presidente dell'ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) della Sardegna, Maurizio De Pascale, ha sottolineato che nell'isola, il patrimonio edilizio ha un'età media elevata: il 75% delle case è stato costruito nell'immediato dopoguerra. Questo comporta una certa obsolescenza delle strutture che si riversa ovviamente sull'utente e sull'assetto urbanistico del territorio.
E' fondamentale sotto ogni punto di vista quindi il recupero del patrimonio edilizio esistente, obiettivo che può essere ottenuto utilizzando diverse tecnologie: si può ad esempio ricorrere all'uso di materiali leggeri come il legno che in caso di intervento sul costruito risulta essere molto performante oltre che per la sua leggerezza anche per la sua duttilità.
Si può pensare di riqualificare aree industriali completamente abbandonate oppure edifici pubblici che non vengono più utilizzati dalle pubbliche amministrazioni. Questo processo può essere avviato solo grazie ad un forte input da parte della politica che deve sostenere ed incentivare questi processi e cercare di ridurre le tendenze espansive delle città.