Ci si aspettavano i botti in questa sessione di Calciomercato, e così è stato. Siamo stati accontentati, la Serie A 2015/2016 nasce sotto i migliori auspici. Finalmente dopo tanti anni le società italiane sono tornate ad investire prepotentemente, quasi 580 milioni di euro (euro più euro meno) per rinvigorire i vivai delle società nostrane e tentare la scalata a qualche prestigioso trofeo europeo che manca ormai da diversi anni: l’ultima a vincere è stata l’Inter che nel 2010 ha alzato al cielo la sua terza Champions League.
Il calcio italiano è il migliore d'Europa
Dzeko, Kondogbia, Bacca, Luiz Adriano, Jovetic, Mandzukic e chi più ne ha più ne metta, siamo tornati al TOP gridava finalmente qualche ottimista mentre leggeva le vicende calcistiche sotto l’ombrellone.Tuttavia sorge spontaneo chiedersi se sia proprio così. Finalmente con questi acquisti il calcio Italiano tornerà ad essere il migliore d’Europa oppure ancora non basta. Da una analisi sui dati che escono fuori da questa sessione di calciomercato emerge come sia vero che le società Italiane hanno speso meno solamente della Premier League Inglese (spesi più di 1000 miliardi di euro) e pressappoco quanto la Liga Spagnola, tuttavia bisogna considerare che le nostre società sono anche quelle che hanno venduto di più: vendite per poco meno di 500 milioni di euro, contro i 480 incassati dalla Premier e i 380 dalla Liga Spagnola.
Quello che però da più all’occhio è vedere il numero di operazioni che si sono effettuate nel nostro campionato, circa 1300 acquisti e poco meno di 800 cessioni.
Un numero enorme specie se confrontato con quello degli altri campionati: in Premier League circa 370 tra acquisti e cessioni, in Liga più o meno gli stessi numeri e in Bundesliga circa 300 acquisti e circa 250 cessioni.
La Premier League è ancora molto lontana in termini di investimenti, basti vedere quanto speso dalle due squadre di Manchester (circa 300 milioni di euro in due), il calcio Inglese è ancora molto lontano perché più appetibile per gli sponsor e per gli investitori.
Cosi come anche le due big spagnole: Il Real Madrid e il Barcelona.
Questi dati, come analizzato anche da Luca Pisapia sul Fatto Quotidiano, mostrano un modello del Calcio Italiano molto vicino a quello del Parma, la società Emiliana fallita lo scorso anno anche a seguito delle scellerate campagne acquisti attuate, migliaia di calciatori comprati e ceduti in poche sessioni di calciomercato.
Il perchè dei movimenti
Ma cosa spinge le società di Calcio a fare questi continui movimenti di giocatori? Sarebbe bello capire perché società come la Roma comprano giovani dalle belle speranze per poi non farli giocare o mandarli in prestito a squadre satellite e rivenderli l’anno successivo per piccole plusvalenze. Perché nella classifica delle squadre che hanno realizzato il maggior numero di acquisti in Europa ci sono dieci squadre Italiane nei primi dieci posti ? Questo non è facile da capire, verrebbe da pensare che dietro ci siano quelle operazioni di “Finanza creativa” realizzate per cercare di sistemare i bilanci. Potrebbe però non essere questa la giusta chiave di lettura e quindi in attesa di spulciare bene i bilanci di ciascuna società non resta che sperare che almeno tutte queste operazioni servano a riportare le nostre società di calcio in cima all’elite del Calcio Europeo.