Ricordate l'articolo sulla vespa killer con sei casi in Francia? Purtroppo è arrivato anche il primo caso nostrano. Il caso porta a Civitanova Marche, nota località in provincia di Macerata. La vittima avrebbe inavvertitamente portato con sé il pericolosissimo insetto tramite delle canne di bambù trasportate in seguito ad un viaggio (attualmente non è stata ancora resa nota la località della villeggiatura).

L'allergologo Stefano Pucci informa sui sintomi

L'allergologo Stefano Pucci informa su quelli che sono i probabili sintomi paragonandoli a quelli di una puntura di una comunissima vespa.

Tra i commenti che si sono scatenati sui social network c'è chi sostiene che siano arrivati con dei container.

Parola ad Alessandra Ripari, segretaria del consorzio apistico provinciale

Preoccupazioni sembrano arrivare anche da Alessandra Ripari, segretaria del consorzio apistico provinciale che già sta illustrando i primi dati della diffusione della vespa sul territorio nazionale, informando che l'insetto si sta diffondendo nei comuni di Cuneo, Alessandria ed Imperia. Non solo, questi pericolosissimi insetti sembra che siano "affamati" delle nostre api mangiandole quando sono ancora in vita cibandosi dei muscoli del torace. Il pericolo per noi umani è concretissimo, paura avvalorata dal fatto che questa vespa viene ritenuta più aggressiva e pericolosa dei nostri calabroni.

Il caso francese

Una delle vittime in Francia sarebbe stato punto dalla "vespa killer" perché, tagliando l'erba, avrebbe inavvertitamente distrutto un loro nido, scatenando l'aggressione di queste vespe che, è bene ricordarlo, costruiscono i loro nidi tra i cespugli. Sempre Alessandra Ripari, però, ci tranquillizza su quelle che sono le probabilità di decesso in caso di puntura affermando che, come anche nel caso di comuni api o vespe, il soggetto deve essere essenzialmente "specialmente sensibile o allergico" il che fa presumere che non sia letale, ma l'aspetto inquietante sta nella loro aggressività.

Il piano per arginare quest'emergenza, consisterà nel tentativo di catturare l'insetto, installare su di esso un dispositivo che riconduca al nido e distruggerlo. Bisogna evitare la sua diffusione al di fuori delle aree dove già esiste.