'Come il sole all'improvviso…scoppierà!" canta il cantautore emiliano Zucchero, nome d'arte di Adelmo Fornaciari, in una delle sue più celebri canzoni 'Come il sole all'improvviso'. Un rischio che gli esseri umani temono da sempre. Del resto quell'enorme palla di fuoco dalla quale dipende la vita di tutti gli esseri viventi e che tendiamo ad apprezzare di più soprattutto d'estate per la tintarella, ha sempre profuso un certo timore. Tanto per il fatto che possa, appunto, esplodere, quanto per il fatto che possa spegnersi prima o poi e lasciarci senza calore.

D'altronde, un assaggio del genere, seppur si tratti di un effetto soprattutto ottico, lo abbiamo per pochi minuti quando accade una eclissi. Figurarsi vivere per anni in quel modo.

Ma un siffatto rischio viene paventato da uno studio presentato da esimi scienziati nel corso del National Astronomy Meeting, tenutosi nel Paese britannico del Galles. Vediamo cosa dice lo studio e quali previsioni da brividi - è proprio il caso di dirlo - avanza.

Rischio mini era glaciale entro il 2030

Come riporta Intellogonews, lo studio è stato condotto dalla professoressa Valentina Zharkova, la quale, nell'illustrare i risultati della ricerca, ha spiegato che l'attività solare varia nel corso degli anni secondo i cicli che vanno dai dieci alla dozzina di anni.

Lo studio del suo team si basa sui dati dell'osservatorio del Solar Observatory Wilcox, con sede in California. Sotto la loro attenta lente di ingrandimento sono finiti i comportamenti del Sole in tre cicli differenti dal 1976 al 2008. Bene, anzi, male, dalla loro analisi è emerso che nel 2030 il Sole non riscalderà la Terra con la stessa forza di oggi per un non ancora accertato lasso di tempo, provocando pertanto una sorta di mini era glaciale.

Esso provocherà temperature molto basse e la morte di molti esseri viventi. Anche degli umani stessi. La Zharkova dà anche la brutta notizia che tali previsioni hanno un'attendibilità pari al 97%.

Un fenomeno del genere, chiamato scientificamente Maunder Minimum, si è già verificato in passato, in particolare nel 1646 e nel 1715.

E a quanto pare non sono riportati nelle cronache scientifiche come particolarmente gravi per la vita umana. Anche se all'epoca non avevamo un'informazione capillare come oggi. Comunque speriamo che gli scienziati si sbaglino…