L'aumento della popolazione mondiale, delle aziende agricole e il flusso migratorio verso metropoli sempre più grandi faranno calare notevolmente la disponibilità di acqua nei prossimi decenni in determinate zone del pianeta. È quanto emerge da una ricerca svolta dal World Resources Institute. Il cambiamento climatico attualmente in atto renderà alcune aree della terra più aride ed altre saranno invece colpite da maggiori precipitazioni con il rischio di nubifragi sempre più probabile.

Chi starà peggio in futuro?Utilizzando un insieme di modelli climatici e scenari socio economici, la ricerca del WRI ha stilato una graduatoria dei Paesi che oggi non hanno problemi di acqua, ma che in futuro vedranno una drastica riduzione delle fonti di approvvigionamento.

Si è così scoperto che 133 Nazioni nel 2040avranno un forte aumento dei consumi rispetto ad oggidi acqua pubblica in particolare ciò accadrà in: Cile, Estonia, Namibia e Botswana e di conseguenza questi Paesi resteranno quasi a secco del prezioso liquido.

Chi sta già restando a secco?Sempre dalla ricerca condotta dal WRI, emerge che 14su 33 Paesi,già oggi arischio siccità, si trovano in Medio Oriente ed è quindi quasi certo che nel 2040 la presenza di fonte idriche in questa zona del mondo saràpari a zero, in particolare nelle seguenti Nazioni: Baharain, Kuwait, Palestina, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Israele, Arabia Saudita, Oman e Libano. Queste le zone del mondo che già oggi affrontano gravi problemi di siccità e che attualmente cercano di porre rimedio alla mancanza di acqua sfruttando pesantemente l'estrazione di acqua dal sottosuolooppure attraversola desalinizzazione del mare.

Non è un caso infatti che in alcune di queste Nazioni l'acqua è uno dei principali motivi di astio e scontro politico, come ad esempio è accaduto fra Israele e Palestina, oppure come in Siria nel 2011, dove la carenza di acqua ha contribuito ai disordini e all'inizio della guerra civile in cui versa il Paese ancora oggi. Si calcola che nel 2040 1,5 milioni di persone, come pastori ed agricoltori,a causa della carenza idrica perderanno la loro fonte di sussistenza e saranno costretti ad emigrare verso le zone più a nord del mondo, è proprio questa la direzione dei migranti che attraversano il mediterraneo in questi giorni.