Una forte perturbazione sta raggiungendo l'Italia in queste ore e la prima Regione a pagarne le conseguenze sarà la Sardegna. L'isola è attualmente in stato di codice rosso dopo che, nella giornata di ieri, 30 settembre, alle ore 12:00 la Protezione Civile ha deciso di alzare l'allerta al livello massimo. Allertati i sindaci di tutti i Comuni che dovranno attuare le misure necessarie alla protezione della propria cittadinanza secondo le linee guida ricevute in seguito a catastrofi del passato.

Il percorso della perturbazione: pericolo nubifragi in Sardegna

L'allerta meteo durerà dalle 12 del 30 settembre alle 12 del 2 ottobre. In questo periodo un vortice ciclonico che si è formato nel Mar Mediterraneo attraverserà l'isola con conseguenze difficili da prevedere. La zona più colpita dalle precipitazioni sarà quella centro-orientale dell'isola e in particolare i comuni di Cedrino e Posada dove si prevedono piogge tra i 20 e i 40 millimetri in poche ore.

Durante la notte la zona più colpita è stata quella del nuorese dove ci sono stati allagamenti e strade impraticabili, ma nessun danno a cose o persone. Forti raffiche di vento hanno costretto i cittadini in casa e finora ci giunge notizia di cinque famiglie soltanto fatte evacuare nei comuni di Torpè, Capoterra e Santa Maria Navarrese.

Per le prossime ore sono attesi temporali nella zona meridionale della Sardegna e forti venti con qualche rovescio nella restante isola, ma non si prevedono situazioni di grave pericolo. Si tengono sotto controllo dighe e corsi d'acqua.

Cosa significa codice rosso

Il codice rosso non è una misura d'emergenza, ci tengono a sottolineare le autorità, ma una misura cautelativa per evitare conseguenze peggiori.

Ciò significa per esempio chiusura degli edifici pubblici (le scuole resteranno chiuse oggi e probabilmente anche domani), dei parchi, cimiteri e mercato, con la Protezione Civile allertata e pronta ad intervenire su tutto il territorio, come poi effettivamente è stato fatto.

Si tratta di misure precauzionali per evitare di farsi trovare impreparati come accaduto in passato per esempio nel 2013 quando a Olbia un ciclone uccise 19 persone.