Scongiurare i cambiamenti climatici in atto capovolgendo l’attuale modello industriale che comanda il comparto agroalimentare. “Non mangiamoci il clima” è lo slogan dell’appello lanciato dall’associazione Slow Food, in concomitanza con la conferenza mondiale delle Nazioni Unite. L’obiettivo di arrestare lo stravolgimento biologico del Pianeta passa dall’adozione di nuove politiche e dal consumo responsabile degli stessi consumatori. Lo sfruttamento scellerato delle risorse naturali, in concorso con la svalutazione del concetto di genuinità del prodotto, sono fattori che hanno contribuito infatti allo sconvolgimento del clima.
Da qui la sfida di Slow Food, volta a riportare al centro del dibattito il ruolo decisivo e centrale dell’agricoltura, a cominciare proprio dal summit che vedrà riuniti i leader di 150 Paesi di tutto il mondo a Parigi. L’iniziativa ha già raccolto numerose adesioni, tra cui quella di Maurizio Martina. “Condivido l’appello - ha affermato il ministro - perché deve essere sempre più chiaro che l’agricoltura, le scelte di politica alimentare, devono essere protagoniste della lotta al cambiamento climatico”.