Che l'Italia sia un Paese sismico lo sapevamo già. Negli ultimi anni la vera novità è che eventi sismici hanno interessato insistentemente anche regioni prima meno coinvolte, soprattutto nel centro-nord. Secondo gli esperti, il nostro Paese è interessato da un duplice fenomeno: la spinta dell'Africa che si sta avvicinando allo ''stivale'' e la distensione degli Appennini verso i Balcani. Come se l'Italia stesse assumendo una forma più schiacciata e distesa verso Est. Effetto di ciò sono dunque i terremoti, fenomeni percepiti dall'uomo quando si presentano in modo più insistito, talvolta con conseguenze drammatiche.

Si pensi al Terremoto in Irpinia del 1980 che ha sconvolto soprattutto Basilicata e Campania o a quelli più recenti verificatisi a L'Aquila ein Emilia. Eventi con risvolti drammatici, con vittime, danni alla collettività in termini di perdita di case o attività commerciali. Nella notte di lunedì undicigennaio sono stati avvertiti ben tre terremoti in due regioni diverse: due nelle Marche e uno inCalabria. Vediamo i particolari.

Scosse fortunatamente lievi

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, organo preposto alla rilevazione degli eventi sismici, ha registrato due scosse nelle Marche entrambi di magnitudo 2.1. La prima alle ore 3.02 avvenuta in mare al largo della costa di Ancona; la seconda alle ore 6.34, avvenuta in provincia di Ascoli Piceno, avente come epicentro i Comuni di Montemonaco, Montefortino e Montegallo.

Ma come anticipato, una scossa di terremoto ha interessato anche la Calabria, al largo della costa di Reggio Calabria alle ore 2.07. Anche in questo caso, fortunatamente, la scossa è stata lieve e quasi identica a quelle registrate nelle Marche: di 2.2. Non sono stati registrati danni a persone o cose. È comunque molto singolare il fatto che le scosse abbiano interessato due diverse regioni e in modo praticamente simile. La collocazione geografica di entrambe, comunque, si collega probabilmente al duplice fenomeno accennato nell'incipit.