Il primo esemplare fu avvistato quattro anni fa a Modena. Oggi se ne vedono ovunque a milioni, una vera e propria invasione difficile da arginare: 'Di questo passo - spiega la Coldiretti - i danni per i frutteti saranno gravissimi nel giro di poco tempo. Infatti, la 'cimice marmorata asiatica', può perfino distruggere e interrompere il ciclo vitale della pianta di cui si nutre'. Un'invasione che riporta alla mentequella biblica delle cavallette, con effetti molto simili. Il temibile insetto -estremamente polifago - è particolarmente ghiotto di pesche, pere e mele, ma apprezza anche mais e soia oltre che varie specie di piante coltivate.

Invasione di cimici anche nei centri abitati

Già dalla scorsa settimana, in Friuli Venezia Giulia, il temibile e fastidioso insetto si è trasformato in un incubo per l’agricoltura, mentre analoghe segnalazioni si sono avute anche nel Bergamasco, in Veneto e nel Cuneese: dopo giorni di pioggia e freddo - con il ritorno di temperature più miti - le cimici asiatiche (per sopravvivere lontano da alberi e campi non più ospitali) si sono dirette verso i centri abitati in sciami di migliaia di esemplari, gettando nello sconforto la popolazione. I muri delle case ne erano ricoperti interamente, un fenomeno dalle proporzioni così inusuali da costringere le persone a barricarsi dentro casa. Centinaia di segnalazioni sono giunte ai vigili del fuoco, soprattutto in Friuli, ma inutilmente: infatti non si tratta di tutela della pubblica incolumità, come nel caso dei calabroni e delle vespe.L'unico pericolo per l'uomo, in effetti, èquello dell’odore sgradevole che emanano quando vengono schiacciate, o percepiscono il pericolo.

Per l'uomo nessun pericolo dalle cimici

Immaginiamo cosa deve provare un cittadino quando, già inorridito al pensiero di avere a che fare con un singola cimice, si trova dinanzi a migliaia di esemplari su muri, garage, giardini, terrazzi e auto, se non addirittura dentro casa. Non esistono prodotti repellenti abbastanza efficaci, unico rimedio l’eliminazione fisica: gli esperti raccomandano di munirsi di scopa, paletta e secchio d'acqua (con detersivo per i piatti che scioglie le squame, la loro difesa) in cui le immergerete dopo aver fatto una 'strage'.

In Italia le cimici stanno proliferando in modo preoccupante e inarrestabile: le uova vengono depositate due volte l'anno, cioè dai 300 ai 400 esemplari per volta.

L'avanzata della cimice marmorata asiatica

Impossibile, almeno per il momento, far arrivare un parassita antagonista dall’Asia che possa limitare la loro riproduzione: una nostra normativa del 1997, infatti, vieta l’importazione di queste specie 'alloctone'; e, comunque, i rischi sull'eventuale predatore devono prima essere studiati in modo approfondito, per evitare di combattere contro un soggetto che (in futuro) potrebbe essere ancora più distruttivo delle cimici.