Il pianeta Saturno, classificato come 'gigante gassoso', possiede 62 satelliti naturali conosciuti, tra i quali Titano, ritenuto il più interessante grazie alla sua densa atmosfera e alla presenza di acqua, ed Encelado, famoso per i getti di vapore acqueo visibili nella regione polare meridionale.Da oggi anche Dione, quarto satellite per dimensione, è salito agli onori della cronaca grazie ad uno studio condotto da un gruppo di scienziati dell'Osservatorio Reale del Belgio di Uccle (Bruxelles), guidato da Mikael Beuthe.La ricerca, pubblicata dalla rivista scientifica 'Geophysical Research Letters' è basata sull'analisi dei dati inviati dalla sonda Cassini.

Dione come Encelado: sotto la crosta di ghiaccio un oceano di acqua

Dione è considerata una luna primordiale di Saturno e per questo deve il suo nome ad una dea della prima generazione divina.Il satellite, scoperto dall'astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini nel 1684, incrementerebbe la quantità dei mondi oceanici cosmici finora conosciuti.Gli scienziati, concentrati sullo studio della gravità della luna, avrebbero scoperto, infatti, una fluttuazione della crosta ghiacciata del satellite spiegabile solo con l'esistenza di un mare sotterraneo.Il mare cosmico si troverebbe a circa 100 chilometri dalla superficie di Dione e sarebbe profondo decine di chilometri.

La conformazione del satellite ricorderebbe, quindi, quella di Encelado, scoperto nel 1768, sesto satellite di Saturno per ordine di grandezza.L'oceano di Encelado, però, sarebbe molto più prossimo alla superficie, soprattutto nella regione dove si verificano i fenomeni di eruzioni intermittenti che creano pennacchi di acqua e vapore, evenienza che non lascerebbe dubbi sull'esistenza del mare sotterraneo.

Attilio Rivoldini, uno degli autori dello studio, ha, infatti, così commentato a Media INAF, (Notiziario on line dell'Istituto Nazionale di Astrofisica): "Su Encelado ci sono geyser al polo sud da cui fuoriesce acqua dell'oceano interno. Lo strato di ghiaccio esterno molto sottile facilita la fuoriuscita di acqua e fornisce una spiegazione convincente al fatto che proprio lì troviamo i geyser".L'alto spessore della crosta di Dione, al contrario, renderebbe molto più difficile la conferma della scoperta, per cui saranno necessari altri studi.

Possibile presenza di vita di tipo microbico, acqua e roccia indice di vita

Secondo gli scienziati, l'oceano si sarebbe formato insieme alla luna e questa possibilità potrebbe aver creato le condizioni per lo sviluppo della vita di tipo microbico.Lo stretto contatto del mare con il nucleo roccioso di Dione avrebbe attivato una continuità di scambi tra roccia e acqua che avrebbe potuto dare origine a sostanze nutrienti e a fonti energetiche per lo sviluppo degli elementi primordiali della vita.Dione, quindi, sarebbe un ottimo ambiente per la vita di tipo microscopico.

Dopo l'eccellente lavoro, Cassini si avvia verso il Gran Finale

Dopo aver svelato i segreti di Titano, Encelado e, adesso, di Dione, la sonda Cassini si avvia allo spegnimento.Nata dalla collaborazione di NASA, ESA e ASI per lo studio di Saturno, dei suoi anelli e delle sue lune, come Rosetta e Philae è composta da due elementi: l'orbiter Cassini, della NASA, e il lander Huygens, dell'ESA. Partita il 1997, si prepara ormai al Gran Finale fissato per il 15 Settembre 2017.