tripadvisor cesserà i servizi di prenotazione e non venderà più biglietti per centinaia di attrazioni per i viaggiatori che vengono a contatto con animali selvatici o specie in pericolo tenute in cattività. Il sito non distribuirà più biglietti per gite con gli elefanti, piscine con delfino o per esperienze che consentano di avere un contatto con specie in via d’estinzione come le tigri. La decisione, prima del suo genere a venire da un sito di prenotazione viaggi leader, è arrivata dopo circa sei mesi di ricerca e consultazione con i gruppi animalisti come la PETA, l’Associazione degli zoo e degli acquari AZA e la Global Wildlife Conservation.

TripAdvisor ha anche annunciato la creazione d’un portale di formazione sul turismo della fauna selvatica in collaborazione con le principali organizzazioni per la protezione degli animali. "Crediamo che il risultato finale dei nostri sforzi sarà permette ai viaggiatori di fare scelte più riflessive su se visitare un'attrazione con animali e scrivere recensioni più significative su quelle attrazioni", ha dichiarato l’amministratore delegato e co-fondatore di TripAdvisor, Stephen Kaufer.

Turismo dannoso per gli animali nel mirino

TripAdvisor smetterà immediatamente di vendere i biglietti per alcune attrazioni ma la totalità dei cambiamenti sulle prenotazioni così come il portale educativo in via di sviluppo non saranno completamente messi in funzione fino all'inizio del 2017.

Lo scorso ottobre la Oxford University’s Wildlife Conservation Research Unit che lavorerà con TripAdvisor per la sua iniziativa di formazione, ha pubblicato uno studio completo sul turismo della fauna selvatica e tra i risultati c’è stato che tra i 2 milioni e i 4 milioni di turisti ogni anno visitano le attrazioni che sono considerate maggiormente dannose per il benessere degli animali e che una grande maggioranza delle recensioni di TripAdvisor ha omesso di menzionare le preoccupazioni per il benessere degli animali.

TripAdvisor è il primo sito di prenotazione di viaggi delle sue dimensioni e della sua influenza a limitare l’accesso alle attrazioni che caratterizzano il turismo con animali più comunemente praticato.