Il Banco Popolare ha detto sì alla fusione con la Banca Popolare di Milano e l’assemblea di Milano conferma la volontà sull’operazione. La partecipazione all’assemblea è stata massiva, ci sono state oltre 450.00 prenotazioni e questa mattina erano presenti 24mila persone a Verona e 5500 a Milano, dove i soci pensionati, che possono esprimere fino a un massimo di 2500 voti, non erano favorevoli al progetto. La fondazione Cariverona, favorevole all’operazione oggi ha visto salire la sua quota dallo 0,5% allo 0,76% del Banco Popolare. La votazione di Verona sull’operazione ha visto 23.683 voti a favore, solo 118 i voti contrari e 11 gli astenuti.

L'intesa è arrivata

Dopo il sì all’assemblea di Milano, è ormai definitiva la formazione del terzo polo bancario italiano dopo San Paolo e Unicredit. La votazione aveva bisogno dei due terzi di voti favorevoli, il quorum è stato superato: dei 10.198 soci 7.314 hanno votato sì, 2.731 soci hanno votato no e 142 gli astenuti. Il polo uscente dalla fusione avrà una quota di mercato dell’8,2%, 2.467 filiali e 4 milioni di clienti. Gli azionisti del Banco Popolare rappresenteranno il 54,6% del capitale e Banca Popolare di Milano il 45,4%. Per la prima volta le banche popolari diventeranno società per azioni. Il nuovo istituto si chiamerà Banco Banca Popolare di Milano. La Banca Centrale Europea, che per la prima volta si vede impegnata con una fusione ha chiesto 1 miliardo di aumento per aumentare le coperture sullo stock di crediti deteriorati.

Giuseppe Castagna, amministratore delegato del Banco popolare di Milano spiega le ragioni della fusione: “Si tratta di un dunque vi chiediamo di guardare al futuro e non al passato” e aggiunge: “Il mantenimento dell’identità è la continuazione di una tradizione centocinquantennale, state sicuri che se vengono da fuori a mettere le mani su Bpm ci possiamo scordare”.

Gli incarichi di Banco Banca Popolare di Milano

Gli incarichi di Banco Banca Popolare di Milano saranno così ripartiti: il consiglio di amministrazione avrà a Milano la sede legale e a Verona la sede amministrativa e avrà Giuseppe Castagna come amministratore delegato, Carlo Fratta Pasini come presidente, Francesco Saviotti sarà presidente del comitato esecutivo e Maurizio Faroni sarà direttore generale.