Si chiamava "Sudan", aveva 45 anni ed era l'ultimo esemplare maschio sulla Terra di rinoceronte bianco settentrionale. Il rinocerontide, le cui condizioni di salute erano già critiche da un mese, è stato soppresso nella giornata di ieri nella riserva di Ol Pejeta, in Kenya, dove era stato trasferito nel 2009 insieme a due femmine dallo Zoo di Dvůr Králové in Repubblica Ceca.

A darne l'annuncio ieri mattina sono stati proprio i gestori di Ol Pejeta con questo tweet apparso sul proprio profilo.

Sul sito di Ol Pejeta Conservancy, inoltre, gli amministratori hanno dedicato un'ampia copertina alla memoria dell'animale con le parole "Remembering Sudan.

1973-2018", "in ricordo di Sudan."

Non è nemmeno di due anni fa l'articolo di Blasting News che denunciava il triste trend della caccia del rinoceronte che registrava circa 1000 esemplari uccisi ogni anno con un picco di 1338 rinoceronti sterminati nel solo 2015, secondo l'Unione internazionale per la Conservazione della Natura.

Il pericolo rimane sempre l'estinzione totale dei rinoceronti dalla faccia della Terra, un'eventualità non troppo remota vista la recentissima e quasi certa scomparsa del rinoceronte bianco settentrionale.

Gli ultimi esemplari

Sudan si aggiunge alla lista degli altri rinoceronti deceduti recentemente: Suni, maschio di 34 anni morto il 17 ottobre 2014 a Ol Pejeta, Nola, femmina di 42 anni scomparsa il 22 novembre 2015 allo Zoo Safari Park di San Diego e Angalifu, maschio mancato nel dicembre 2014 nello stesso parco.

Questa sottospecie di rinoceronte bianco (Ceratotherium simum cottoni) era già ritenuta estinta in natura e l'unico maschio vivente era proprio Sudan. La scomparsa di un altro tassello nel regno animale ad opera dell'uomo testimonia ancora di più la necessità di eliminare il fenomeno del bracconaggio e porre fine con esso ai traffici dell'avorio e dei corni di rinoceronte, fatti in realtà di cheratina e utilizzati per fini afrodisiaci nella medicina tradizionale cinese.

Il commercio illegale del corno di rinoceronte è universalmene diffuso, come testimoniato dalla brutale uccisione di un rinoceronte avvenuta allo zoo di Thoiry nei pressi di Parigi circa un anno fa.

Nonostante tutto, le speranze di rivedere questa specie - seppur in cattività - non sono del tutto esaurite. Gli operatori del parco hanno infatti salvato dei campioni del DNA di Sudan, così da tentare l'ultima spiaggia della fecondazione in vitro.

C'è da dire, tuttavia, che finora gli esperimenti in questo settore non hanno portato alcun successo, lasciando a questa specie una misera popolazione di due femmine - Najin (1989) e Fatu (2000) - e pochissime prospettive di vita futura.