Kenya, 21 marzo: l'Africa Orientale si sta dividendo in due. Lo ha annunciato David Ahede, geologo che ha spiegato la dinamica delle placche in questa zona. Lo studioso è certo che le placche africane si stiano allontanando nettamente tra loro. Molte famiglie sono state costrette a spostarsi, perché la terra che si muove continuamente potrebbe dividere a metà le case e inghiottire tutto ciò che vi è sopra.

L'enorme voragine che si è recentemente aperta in Kenya, ha una profondità di 20 metri, con una larghezza che in alcuni punti raggiunge i 50 metri.

L'Africa si dividerà in due

La faglia è ben nota agli studiosi: il continente africano, in uno scenario apocalittico già annunciato ma ben lontano nel tempo, sarà separato dal Corno d'Africa lungo la faglia che attraversa il Kenya e la Tanzania, e che divide l'Etiopia. Gli effetti di questi movimenti della Terra, però, hanno iniziato già a verificarsi negli ultimi anni, dando vita a scenari disastrosi.

In questo territorio, infatti, si è sviluppata una "linea di faglia vulcanica" che, provocando scosse continue, genera crepe e voragini, distruggendo il manto stradale.

Al contempo, gli abitanti di South Cliff, nello Yorkshire, sono rimasti piuttosto perplessi di fronte ad una grossa crepa comparsa su un sentiero roccioso, proprio sopra una fila di chalet lungo la costa.

I "Sinkhole" si stanno verificando in tutto il pianeta Terra

Ma cosa sono i SinkHole? Sono avvallamenti del terreno e crepe che si formano quando nel sottosuolo si creano delle vere e proprie depressioni, che grazie alla forza incredibile della natura, attirano all'interno ogni materiale circostante. Si distinguono principalmente in due tipologie: la "dolina alluvionale" che di solito si manifesta in terreni particolarmente sabbiosi, dove si crea la voragine, e la "dolina di crollo", che invece si verifica su di un terreno chiaramente più argilloso.

Come per il precedente "sinkhole", il suolo "scivola" letteralmente in una cavità sottostante. A differenza della dolina alluvionale, però, dalla superficie non è possibile vedere nulla, quando all'improvviso la superficie collassa.

Le aree del pianeta più a rischio sono Messico e Belize, vaste zone della Cina e della Russia, senza escludere la Florida e il Giappone. Il fenomeno è di norma localizzato in aree carsiche, ed esiste un database internazionale che ne registra la tipologia e la gravità.