Nella serata di ieri, 7 marzo, una violenta tromba d'aria ha investito il capoluogo salentino causando crolli in vari punti della città che, fortunatamente, non hanno provocato feriti.
Danni e tanta paura ma nessun ferito
Alberi sradicati, cartelloni pubblicitari, insegne di negozi e cancellate divelte sono alcuni dei danni registrati dopo il passaggio del violento fenomeno. Tanta paura in via Pozzuoli per il crollo di una parte del muro di cinta della storica Villa Reale che ha causato, fra l'altro, il grave danneggiamento di alcune autovetture parcheggiate nelle vicinanze.
Si registrano notevoli danni anche per la chiesa e l'oratorio dei Salesiani, in quanto un grosso albero di pino si è abbattuto violentemente su un'inferriata. È stato necessario l'intervento dei vigili del Fuoco per sgomberare l'area antistante l'ingresso della chiesa. Inoltre, è crollata la copertura di una palestra ed alcune strutture in ferro dei campetti adiacenti la chiesa. Distrutte le ampie vetrate dell'Ateneo salentino in viale dell'Università e altri danni di minore entità sono stati rilevati in viale DeI Pietro e Via Manzoni per lo sradicamento di alcuni alberi di pino.
Purtroppo, questi fenomeni si ripetono in maniera sempre più frequente nella nostra nazione, soprattutto in determinate regioni, come lo testimoniano gli ultimi eventi dello scorso mese di novembre a Roma.
È naturale, dicono gli esperti, che l'innalzamento delle temperature stia facendo aumentare il rischio di Tornado o trombe d'aria in tutto il pianeta. È altrettanto naturale che la formazione di un tornado possa maggiormente attecchire con i repentini cambi climatici, con l'aria calda che soffia a bassa quota e che tende a salire, e viceversa, l’aria fredda in alta quota che tende a scendere.
Pianura Padana, l'area più a rischio
Tornando alla nostra nazione la zona dove possono svilupparsi i fenomeni più intensi è senz'altro la Pianura Padana in quanto l'ampia estensione delle pianure si presta a far acquistare maggiore potenza dopo lo scontro delle correnti di aria calda e fredda. I periodi più rischiosi sono quelli compresi, tra aprile e novembre, con picchi che per esempio in Lombardia vanno individuati nel mese di agosto, mentre in Veneto e in Friuli a settembre.
Anche il Salento è una zona a rischio, in quanto i venti caldi provenienti dal continente africano possono facilmente scontrarsi con quelli freddi dei balcani, dando origine appunto a tornado, trombe d'aria o violenti nubifragi.
Ecco perchè in un immediato futuro occorrerà fare i conti anche con la prevenzione contro questi fenomeni causati certamente dalle mutate condizioni climatiche, ma anche dall'incuria e dai dissesti ambientali perpetrati dall'essere umano.