Si prepara un'estate difficile per i gestori dei più famosi centri turistici del Salento, dopo l'ennesimo provvedimento da parte dell'Autorità giudiziaria.

Dopo il Samsara chiude il Parco Gondar

Dopo le vicende del Samsara e del lido Zen, ora è la volta del Parco Gondar di Gallipoli che, alla luce della conferma del sequestro del 24 settembre scorso, rimarrà chiuso. E' stata rigettata l'istanza di revoca del sequestro, presentata dai legali dei proprietari Ferruccio Errico e Christian Scorrano che avevano chiesto la riapertura dell'area destinata ai concerti anche con la nomina di un amministratore giudiziario.

Il ricorso dei legali poggiava fra l'altro sulle motivazioni di carattere sociale, in quanto l'attività portata avanti dai gestori consentiva a 300 persone di lavorare durante il periodo estivo incrementando il flusso turistico. Ovviamente, secondo i legali, la conferma del provvedimento avrebbe comportato un notevole danno per gli operatori, dopo i notevoli investimenti operati sulla struttura.

Ma, per il gup, Antonia Martalò, le motivazioni non possono non prescindere dalle norme giuridiche che in questo caso sono nettamente preminenti rispetto a quelle di natura economica. Intanto, perchè la revoca del provvedimento avrebbe consentito di poter utilizzare, illegittimamente, la struttura per la presenza di opere realizzate senza la doverosa autorizzazione.

Si parla, infatti, tra gli altri capi d'accusa, di lottizzazione abusiva e deturpamento dei terreni. Inoltre, il gup, in merito alle presunte ragioni economiche articolate dai legali del Gondar, ha riferito che, rispetto alla scorsa estate, non sono stati sottoscritti contratti con agenzie o artisti vari che avrebbero potuto causare richiesta di esosi risarcimenti.

Ma per i legali la questione non è affatto chiusa, in quanto l'intera vicenda sarà sottoposta al giudice del processo di merito. Ed in attesa che la sentenza possa essere definitiva, i difensori chiedono che vengano consentite le manifestazioni estive come già accaduto per il villaggio turistico 'Punta Grossa' di Porto Cesareo.

In quel caso il giudice si espresse per una gestione controllata per evitare, a fronte dei ingenti investimenti, il degrado della struttura. Insomma, le conseguenze del sequestro sarebbero devastanti secondo gli avvocati dei gestori.

Al di là del mancato lavoro per i 300 dipendenti vi sarebbero effetti negativi anche sull'indotto per le attività di B&B, alberghi, case vacanza, servizi transfert, ecc.Viene contestata anche l'accusa del deturpamento territoriale che il Parco Gondar avrebbe provocato per la eccessiva presenza di turisti. Anche in questo caso, i difensori pongono l'accento su un dato incontrovertibile che fa riferimento alle centinaia di migliaia di visitatori e turisti che la città di Gallipoli ospita ogni estate al di là dell'esistenza del Parco Gondar.

E, quindi, i 2000 spettatori in media, a serata, che la struttura riceve come possono causare un danno ambientale al territorio?

Pronti i ricorsi al giudice del processo o al Tribunale del riesame

La battaglia legale potrebbe svolgersi o sotto forma di nuova istanza al giudice del processo, o come ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere l'annullamento dell'ultima ordinanza di rigetto.

In tutti i casi, occorre fare in fretta, perchè l'estate non è poi così lontana, ma soprattutto per stabilire o meno se debbano prevalere le ragioni giuridiche o quelle imprenditoriali. Forse, c'è una terza strada che porta alla regolamentazione del flussi turistici e delle strutture ricettive per non creare dissesti ambientali e danni per l'economia del Salento.