Il sogno di un pugno di ecologisti, partiti con un piccolo peschereccio alla volta dell'Alaska e l'unico fine di bloccare i test nucleari americani che si stavano svolgendo nel 1971, riuscì a fermare l'esplosione organizzata dagli Stati Uniti che avrebbe causato un terribile inquinamento e pesanti ripercussioni su quell'indifesa fetta di Terra. Da allora Greenpeace, l'organizzazione fondata a Vancouver (Canada), opera attivamente a livello mondiale per la difesa dell'Ambiente, al fine di rendere consapevoli gli uomini sui rischi delle proprie azioni, che spesso si rivelano non solo inutili, ma anche irreversibili.

Molte sono le battaglie per le quali l'organizzazione è scesa in campo negli anni, puntando l'attenzione sui nostri mari, la nostra natura, le nostre foreste, lo smaltimento dei rifiuti tossici, gli OGM ed il surriscaldamento globale. Se l'uomo non cambia atteggiamento, non si rende conto di quanto sia dannosa la sua azione inconsapevole ed irrispettosa nei confronti di tutto ciò che il creato ci ha donato, non può essere garantito al Pianeta Terra un futuro sostenibile.

La nuova campagna di Greenpeace riguarda l'agricoltura ed il nostro sistema alimentare, minuziosamente studiata, descritta e diffusa al mondo attraverso un rapporto sulla produzione del nostro cibo considerata assolutamente rischiosa, oltre al fatto che mangiare in un certo modo e male può comportare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici, danni alla nostra Salute e la distruzione della natura.

"Less is more", "Meno è meglio" è l'appello dell'organizzazione che invita ad una minore produzione e consumo di carne e latticini-caseari, inquinanti per l'ambiente e pericolosi per il nostro benessere.

La risposta è una domanda: cosa mangiamo?

"Non si può pensare bene, nè amare bene, nè dormire bene, se non si è magiato bene", scriveva un secolo fa l'attivista, scrittrice e saggista britannica Virginia Wolf, lasciandoci un pensiero incredibilmente necessario se rapportato al problema che oggi riguarda il futuro dell'umanità, per il quale Greenpeace è assolutamente in prima linea.

In realtà, accademici, nutrizionisti, salutisti ed anche vegetariani e vegani si domandano ogni giorno Cosa mangiamo?, consapevoli del fatto che solo una sana alimentazione è responsabile e donatrice di una buona energia e di un'ottima salute.

Una riflessione che è la chiave di tutto, se consideriamo che la risposta al problema ambientale è proprio questo quesito, che pone in essere l'importanza del mangiare consapevole.

E' tempo di scegliere il cibo da mettere a tavola con coscienza, sicuri che faccia bene alla nostra salute e certi che la sua produzione non abbia causato alcun danno al pianeta.

L'attenzione dei prodotti in questione, da ridurre ed evitare, è dedicata a quelli di origine animale, in particolare la carne ed i latticini-caseari, le cui produzioni dispensano una quantità di gas serra nell'ambiente davvero notevole. E il problema non riguarda soltanto la produzione di tali alimenti, ma in larga parte i danni causati al nostro organismo: nutrirci con carne suina e bovina, pollame, ovini e caprini, nonchè di latticini, procura al nostro corpo malattie estremamente gravi come il cancro, le malattie cardiovascolari, l'infarto, l'obesità e il diabete, la diverticolite, le malattie epatiche croniche e molto altro, come i tumori alla tiroide, alla vescica ed il linfoma non Hodgkin.

La necessaria dritta sul sistema di produzione di carne e latticini-caseari

L'allarme lanciato da Greenpeace pone il cibo come motivo centrale nel drastico cambiamento del Pianeta. Il sistema alimentare e l'uso del suolo collegato all'agricoltura producono un quarto delle emissioni di gas serra totali, battaglia cardine dell'organizzazione impegnata da sempre sul pericolo dei cambiamenti climatici. La carne ed i prodotti lattiero-caseari producono gli effetti più dannosi sul nostro clima ed il sistema agroalimentare è responsabile in quantità notevole sul problema della deforestazione.

L'allevamento animale richiede un ampio uso dei terreni e la necessaria conversione, la terribile distruzione della foresta naturale, della savana e dei terreni erbosi con l'inevitabile cambiamento dell'ecosistema.

Il pascolo del bestiame riduce la densità di popolazione di diverse specie, interrompendo il ciclo dei nutrienti ed alterando i sistemi di acqua dolce. Inoltre, i pesticidi utilizzati in agricoltura risultano veramente pericolosi per la nostra salute ed il nutrimento degli animali d'allevamento, spesso inghiottiti di OGM, rappresenta un veleno per il nostro corpo.

La soluzione proposta da Greenpeace per fronteggiare il problema è l'agricoltura biologica, in grado di portare al minimo il danno ambientale. In questo processo naturale, gli animali vengono allevati con rispetto e senza sofferenze e sono utilizzati prati, pascoli e residui agricoli per l'alimentazione degli animali, garantendo così la sicurezza alimentare e la salute del Pianeta.

In questo modo, l'organizzazione stima che le emissioni di gas serra derivanti dall'agricoltura dannosa saranno ridotte del 50% entro il 2050 e che, insieme ad altre misure ambientaliste intraprese da Greenpeace, governi ed aziende, possono condurci al traguardo degli Accordi di Parigi con vittoria sicura.

Cosa dobbiamo mangiare per salvare il Pianeta

Per condurre una vita sana rispettando il Pianeta è indispensabile partire da ciò che mangiamo. Iniziare a prediligere alimenti come frutta, verdura, legumi, cereali integrali e frutta secca apporta al nostro corpo degli effetti sicuramente benefici.La sostituzione della carne ed i prodotti lattieri-caseari con questi alimenti salutari riduce di molto le patologie coronariche, il diabete, l'infarto ed alcuni tipi di cancro.

E' bello pensare che la buona alimentazione svolga la doppia funzione benefica sia per il nostro corpo che per il nostro pianeta e non ci resta che rendere pratiche le nostre riflessioni. Un semplice gesto, fatto ogni giorno, può cambiare davvero le cose. E visti i rischi ed i pericoli nei quali incorriamo, dobbiamo proprio farlo.