Mantova si aggiudica il titolo di città più ecologica d'Italia secondo il 25esimo rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, pubblicato dal quotidiano Sole 24 Ore. Sul podio, insieme alla cittadina lombarda, ci sono Parma e Bolzano. Cosenza, la grande sorpresa dell'ultimo report di Legambiente, balza dal 13° al 5° posto, prima tra le città del sud Italia. La classifica si basa sulla valutazione di diversi parametri: qualità dell'aria e dell'acqua, gestione dei rifiuti, tipologia di trasporti, tutela dell'Ambiente e risparmio energetico. La maglia nera va a Catania che purtroppo non è il solo Comune siciliano a ricoprire le ultime posizioni.
Sono, infatti, ben 5 le città della Regione Sicilia che si piazzano in fondo alla graduatoria delle peggiori 10. Agrigento e Palermo, insieme a Massa e Frosinone, figurano tra le peggiori città delle 104 prese in esame, non raggiungendo punteggi edificanti nelle diverse categorie su cui si basa la classifica.
Mantova è la più green
Il massimo del punteggio, 100 punti, non viene raggiunto da nessuno dei centri più virtuosi. Mantova, che guida la classifica, raggiunge un punteggio di 78,14, valore che deriva dai piazzamenti nelle diverse categorie. La cittadina lombarda si aggiudica il terzo gradino del podio per la raccolta differenziata, il settimo per l'estensione delle zone boschive e il decimo per quella delle isole pedonali.
Il miglior risultato lo ottiene nei trasporti per la presenza delle piste ciclabili.
Nel trasporto si distingue anche Milano, sia per il circuito pubblico che per la diffusione del car-sharing che vanta oltre tremila auto a disposizione dei cittadini. Il capoluogo lombardo scala otto posizioni e si attesta al 23° posto, meglio di Torino che si piazza al 78° posto e soprattutto di Roma, solo 87esima.
La capitale continua ad occupare posizioni nella parte bassa della graduatoria dal 2010, dopo che si era riuscita a piazzare tra le prime trenta. Ancora peggiore la performance di Napoli, che rimane in fondo alla classifica, all'89° posto, l'ultima tra le grandi città.
La vera sorpresa è l'exploit di Cosenza, che sale al quinto posto grazie alle isole pedonali, quintuplicate, alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti, che si attesta intorno ai 390 chili annui per abitante e alla diffusione di impianti solari termici e fotovoltaici su edifici pubblici, che le fanno raggiungere il quinto posto nella gestione dell'energia.
Città 'formica' e città 'cicale'
Secondo Alberto Fiorillo di Legambiente, esiste una nuova classificazione dei centri urbani, basata non sulla classica distinzione tra città del nord e del sud, o sulle dimensioni o la ricchezza. Esistono, secondo Fiorillo, le città 'formica', fortemente impegnate nella realizzazione di progetti green, e le città 'cicala', che non solo non risolvono la crisi ambientale urbana ma la assecondano. L'esempio di Cosenza, città meridionale che investe nella tutela dell'ambiente e di metropoli come Milano sono emblematici per testimoniare come l'impegno concreto è l'unica discriminante tra l'essere o meno città green.
Altri esempi virtuosi sono la gestione dei rifiuti di diversi Comuni tra cui Oristano e Parma, la tram-via di Firenze, la riduzione dello spreco di acqua di Macerata e Monza, gli investimenti sul solare a Padova e sul teleriscaldamento ad Udine.
Nel settore dei trasporti e delle aree pedonali, si distinguono Firenze e Bergamo che vanta la Ztl più estesa d'Italia. Esistono Comuni 'bike friendly' come Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano e Pesaro. In queste due ultime cittadine, in particolare, si sono sviluppate le 'bici-politane'.
Per la prima volta quest'anno è entrata nella valutazione anche la capacità di smaltire rifiuti nel proprio Comune. Roma, per esempio, smaltisce sia in Italia che all'estero impegnando decine di migliaia di Tir e convogli ferroviari, che portano i rifiuti verso altre regioni italiane come la Lombardia, l'Emilia Romagna, la Puglia, il Veneto o all'estero. Anche Milano invia i propri rifiuti fuori dal comune, ma i percorsi risultano molto più brevi.