In Lombardia l'aria sarebbe irrespirabile. E' qui, infatti, che - secondo il rapporto annuale di Legambiente - si trovano le tre città più inquinate d'Italia: Brescia, "indossa" quest'anno la maglia nera, seguita a breve distanza da Lodi e Monza. Le analisi dell'associazione ambientalista - che ha rilevato soprattutto le emissioni inquinanti del traffico, del riscaldamento domestico, delle industrie e delle pratiche agricole - hanno denunciato una situazione alquanto preoccupante. E, non a caso, il nostro Paese, è già stato anche deferito alla Corte di Giustizia europea per l'inquinamento atmosferico.

Le città più inquinate

Lo scorso anno, in ben 55 capoluoghi di provincia italiani, si è assistito al superamento dei limiti giornalieri per l'ozono o per le polveri sottili. La città più inquinata del BelPaese è Brescia che "vanta" il maggior numero di giornate fuori dai limiti di legge. Secondo il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico, per ben 150 giorni, la Leonessa d'Italia, è risultata fuorilegge: per 103 giorni, infatti si è superato almeno un limite giornaliero previsto per l'ozono e per 47 giorni ha superato il Pm10 consentito.

Il secondo gradino del podio di questa classifica è occupato dalla piccola Lodi (poco più di 45.000 abitanti) con 149 giorni oltre il limite (78 per i valori di Pm10 e 71 per quelli relativi all'ozono), seguita da Monza (con 140).

Ma la qualità dell'aria è pessima anche a Venezia (139 giorni), Alessandria (136 giorni), Milano (135 giorni), Torino (134 giorni), Padova (130 giorni), Bergamo e Cremona (entrambe con 127 giorni oltre il limite consentito) e Rovigo (121 giorni).

Insomma, come evidenziato dalla stessa associazione ambientalista, il 2018 è stato un anno da "codice rosso" dove, in molte città dell'area padana (ad esclusione di Belluno, Cuneo, Verbania e Novara) si è superato quotidianamente almeno uno dei due limiti consentiti.

Fuori dalla Pianura Padana, le città che vivono le situazioni più critiche sono Frosinone (con 116 giorni oltre i limiti: 83 per il Pm10 e 33 per quanto riguarda l'ozono), Genova (con 103 giorni durante i quali si è superato il limite per l'ozono), Avellino con 89 giorni (di cui 46 per il Pm10 e 43 per l'ozono) e Terni con 86 giorni (di cui 49 per il Pm10 e 37 per l'ozono).

Nel dossier Legambiente si legge che in ben 24 dei 55 capoluoghi il limite delle emissioni è stato superato per entrambi i parametri con gravi conseguenze dirette per la Salute dei cittadini (che di fatto hanno respirato aria inquinata per quattro mesi all'anno).

Manca una vera strategia

Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, commentando i dati, ha dichiarato che in Italia manca una vera ed efficace strategia antismog e che, nel corso degli ultimi anni, l'emergenza inquinamento atmosferico non è stata affrontata in maniera adeguata, ma con un approccio disomogeneo ed estemporaneo.

Secondo Zampetti, i piani anti smog caratterizzati con il blocco parziale della circolazione sono serviti a poco; Legambiente, infatti, ha ricordato che, stando agli ultimi dati dell'Agenzia europea per l’Ambiente, in Europa, ogni anno, si registrano più di 422mila morti premature dovute all'inquinamento atmosferico.