Da Gavardo, comune della bassa Valle Sabbia in provincia di Brescia, arriva la cronaca di una vicenda tanto rocambolesca quanto incredibile. Un operaio di 45 anni, Mirko Giacomini, è stato sequestrato e portato via (forse nei boschi) dalla sua abitazione dal "rivale in amore", un marocchino 36enne, Abdelouahed Haida. Dei due non si ha più notizia dalla tarda serata di martedì 15 gennaio.
Il rapimento
Secondo una prima ricostruzione, Abdelouahed Haida, martedì sera, avrebbe raggiunto il parcheggio della SAF, azienda di Muscoline (Bs), specializzata nella produzione di stampi; qui, armato di pistola, si sarebbe appostato tra i cespugli con l'intenzione di attendere Mirko Giacomini alla fine del turno delle 21.
L'operaio, però, l'altra sera non era al lavoro ed il marocchino, una volta resosi conto della sua assenza, anziché rinunciare si sarebbe avvicinato ad un collega dell'uomo e, puntandogli la pistola in faccia, lo avrebbe costretto a salire sulla sua auto e a condurlo da Giacomini.
Una volta raggiunta l'abitazione dell'operaio nella vicina Sopraponte (frazione di Gavardo), Haida avrebbe lasciato libero il collega di lavoro e avrebbe fatto uscire il 45enne. Poi, avrebbe messo in atto il suo folle piano sequestrandolo.
Il marocchino si sarebbe quindi diretto verso i boschi, abbandonando l'auto a Prandaglio (frazione di Villanuova sul Clisi). Le ricerche sono scattate immediatamente e si sono concentrate nei boschi della Valle Sabbia, fino alle colline tra Vallio Terme e Villanuova.
I carabinieri, inoltre, hanno organizzato diversi posti di blocco in tutta la provincia.
Movente passionale
Mirko Giacomini e il suo rapitore sembrano spariti nel nulla e, con il trascorrere delle ore, prendono piede le ipotesi più inquietanti e macabre.
Ancora non si sa cosa abbia spinto Abdelouahed Haida (marocchino con regolare permesso di soggiorno, ma con qualche piccolo precedente) a mettere in atto il sequestro.
Sembrerebbe che all'origine del folle gesto ci sia un motivo passionale. Haida, infatti, è convinto che Giacomini abbia avuto una relazione con la sua fidanzata e abbia "consumato" dei rapporti intimi con lei. La donna, marocchina, negli scorsi mesi infatti ha lavorato proprio alla Saf.
Gli inquirenti, come spesso accade in queste situazioni, non hanno confermato ufficialmente la pista della gelosia, ma al momento questa ipotesi rimarrebbe la più accredita.
La madre di Mirko, Mariella Giacomini, incredula e sconvolta, ha confidato: "Non so più cosa pensare, chissà di che cosa è capace quell’uomo". Poi ha precisato che non è vero che il figlio ha avuto una relazione con quella donna: "l'accompagnava a casa perché era senza macchina e facevano gli stessi turni. Mirko è un ragazzo generoso".