Anche gli studenti di Parigi e di tutta la Francia si sono uniti all'appello della giovanissima attivista svedese Greta Thunber, a fronte del surriscaldamento e degli stravolgimenti climatici determinati dall'intenso inquinamento mondiale. La gioventù di tutta Europa scende in piazza, protesta per le strade, per chiedere a gran voce l'applicazione di misure concrete, tanto nel quotidiano quanto nei grandi contesti politici.

A Parigi i giovani si sono dati appuntamento dopo le 13:00 all'esterno della fermata Luxembourg, nel cuore della città. Il corteo ha attraversato le strade principali della capitale, sostando davanti a luoghi cruciali come il Pantheon e l'Assemblea Nazionale.

Non solo giovani studenti, liceali e universitari: hanno manifestato con cartelli e cori univoci docenti, genitori coi propri bambini e molti anziani. La questione riguarda tutti.

Se il verde è stato il colore prevalente, da osservare nell'abbigliamento dei manifestanti presenti, vari i simboli: fiori, quadrifogli, globo terrestre, goccia d'acqua. Di certo i giovani hanno puntato sulla comunicazione a 360 gradi.

La protesta ha interessato anche tante altre città francesi, di cui giunge notizia in queste ore: da Nantes a Montpellier. Determinante anche in questo caso il ruolo dei social network, che hanno contribuito all'organizzazione dell'evento e soprattutto alla condivisione dei momenti rilevanti.

Intervenire adesso: il mondo è la nostra casa

Urgono misure concrete e quindi politiche internazionali prima condivise, poi attuate. Molte erano le aspettative riposte negli accordi di Parigi, che al momento vedono rifilarsi gli Stati Uniti a seguito delle dichiarazioni di Trump. "Cosa sta facendo la Francia adesso?" o ancora "Come si sta attivando l'Unione Europea?" si leggeva ad esempio sui cartelli dei manifestanti.

Già nelle scorse settimane, prevalentemente di domenica, attivisti e movimenti ecologisti avevano manifestato presso Place de la Republic e organizzato petizioni di massa. Uno degli obiettivi specifici è stato contrastare l'adozione sul mercato del glisofato, a seguito delle dichiarazioni neutrali del presidente Macron. Il glifosato non è solo l'erbicida più utilizzato al mondo, presente in molti dei cibi che finiscono sulle nostre tavole, ma anche un pericoloso nemico della salute scatenante tumori e malattie degeneranti.